ROMA – “Il 23 maggio ricorre l’anniversario della morte di Giovanni Falcone. Il giudice che le mafie temevano perché sapeva bene come prosciugare il loro potere e cercare di liberare il territorio dalla loro presa asfissiante e pervasiva.
Oggi la mafia rispetto al passato sta cambiando pelle cercando di trovare nuovi modi espressivi, sostituendo alle pallottole proposte appetibili a uomini e donne coinvolti a tutti i livelli all’interno delle istituzioni. Infatti lo stesso Falcone ha intuito subito la pericolosità e la pervasività della mafia, nell’inquinare il mondo politico ed economico.
L’unica vera difesa è la trasparenza assoluta, a partire dagli appalti e dai meccanismi di finanziamento delle imprese e degli enti locali”. Così il deputato M5S, Aldo Penna. “Non a caso su questi terreni sdrucciolevoli il legislatore spesso preferisce non avventurarsi. Ciò non è più accettabile.
Per non continuare a celebrare in maniera rituale ancora una volta Falcone, bisogna diventare vigili e accorti al fine di evitare che la mafia continui ad infiltrarsi nelle nostre istituzioni. Ma giornate come quella di oggi ci aiutano a non dimenticare e fare in modo di evitare che si possa tornare indietro e commettere gli stessi errori del passato”, conclude.
(LaPresse)