MILANO – Militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Messina stanno eseguendo un decreto di sequestro, emesso dal tribunale di Messina, del patrimonio mobiliare ed immobiliare, per un valore stimato di oltre 300mila euro, riconducibile a un noto esponente del clan mafioso egemone nel rione Mangialupi di Messina. L’uomo, secondo gli inquirenti organico al clan sin dal 2013, come accertato nel processo di mafia scaturito dall’operazione ‘Dominio’, ha mantenuto inalterato, per lungo tempo, il proprio potere criminale, tanto da conservare i contatti con gli altri sodali del clan o vicini ad esso. Formalmente assunto, prima presso il distributore di carburante intestato alla moglie del capo clan e, poi, presso il tabaccaio riferibile alla famiglia mafiosa, l’uomo colpito dal provvedimento era preposto al ruolo di ‘cassiere, con disponibilità delle chiavi del locale dove i soldi erano custoditi.
Il ‘cassiere’, spiegano i finanzieri, oltre a essere il tenutario del ‘libro di cassa’ contenente le indicazioni dei proventi del gioco d’azzardo e delle estorsioni, è stato custode delle somme di denaro contante, per conto del clan. Basti pensare che militari del Gico della guardia di finanza di Messina sequestrarono, nel corso delle indagini, oltre 140mila euro in un locale di cui l’uomo aveva la disponibilità di accesso e ne custodiva le chiavi.
(LaPresse)