ROMA – Uccise la sorella per aver tradito il marito con “nemici” della famiglia mafiosa. Questa mattina, in seguito ad indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Anti mafia della Procura della Repubblica di Catania ed eseguite dai Carabinieri della Compagnia di Paternò (CT), è stata data esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti di Alessandro Alleruzzo, di anni 47, in ordine al delitto di omicidio volontario pluriaggravato ai danni della sorella Nunzia Alleruzzo avvenuto nel 1995, attraverso l’esplosione di due colpi di pistola cal. 7,65 alla testa, per motivi abietti, e segnatamente al preteso fine di riscattare l’onore della famiglia mafiosa Alleruzzo oltraggiata dalle relazioni extraconiugali intrattenute dalla stessa Nunzia con soggetti criminali ritenuti nemici della stessa famiglia.
Negli anni ’80 e ’90 gli omicidi si susseguivano tra le fazioni e lo stesso Alleruzzo padre subì il lutto dell’assassinio della moglie e del figlio e decise pertanto di collaborare con la giustizia. Il 25 marzo del 1998, militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, a seguito di due telefonate anonime (in carcere, Santo Alleruzzo, aveva intimato ad Alessandro di far ritrovare il corpo della sorella per darle sepoltura), consentivano il ritrovamento in un pozzo nelle campagne di Paternò nei pressi dell’abitazione di Giuseppe Alleruzzo, dei resti ossei di una donna, in particolare il teschio, dove veniva riscontrata la presenza di due fori causati da colpi di arma da fuoco.
(LaPresse)