ROMA – Centinaia di migliaia di morti l’anno, perlopiù bambini. Nel mondo ogni 2 minuti un bimbo sotto i 5 anni muore per malaria, ma contro i numeri devastanti dell’infezione, arriva un primo vaccino: si chiama ‘RTS,S/AS01’ e rappresenta un successo per la scienza e una grande speranza per i paesi più colpiti, sebbene l’efficacia sia ancora inferiore al 40%, quando non usato insieme alle altre misure di prevenzione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne raccomanda l’uso nell’Africa subsahariana e in altre regioni, a seguito di un programma pilota in Ghana, Kenya e Malawi che ha raggiunto più di 800mila bambini negli ultimi due anni.
La notizia viene appresa con soddisfazione dal ministro della Salute Roberto Speranza, che assicura: “Sosterremo con forza la diffusione del vaccino perché la vita deve essere difesa ovunque”.
Secondo Henrietta Fore, direttrice generale dell’Unicef, il siero, “insieme con le altre misure di prevenzione, può interrompere queste devastanti perdite di vite”, mentre Paola Crestani, presidente di Amref Italia, evidenzia: “Dobbiamo spingere la malaria tra le pagine della nostra storia passata. Grazie alla scienza e ai vaccini progrediamo insieme”.
A livello globale, i decessi per malaria nel solo 2019 sono stati 409 mila (dati Iss). La percentuale di decessi totali per malaria tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, sempre nel 2019, è stata del 67%. Un dato molto alto pur essendo in calo se si pensa che, nel mondo, il tasso di mortalità per malaria (cioè il numero di decessi per 100 mila abitanti in aree a rischio) si è ridotto da circa 25 nel 2000, a 12 nel 2015 e 10 nel 2019, con un significativo rallentamento del tasso di riduzione in questi ultimi anni.
Circa il 95% dei decessi per malaria in tutto il mondo si concentra in 31 Paesi. Sei paesi africani, quali Nigeria (23%), Repubblica Democratica del Congo (11%), Repubblica Unita di Tanzania (5%), Mozambico (4%), Niger (4%) e Burkina Faso (4%), riportano da soli oltre il 50% di tutti i decessi per malaria registrati nel 2019.
Quella del vaccino contro la malaria “è una bella notizia”, sottolinea a LaPresse Andrea Crisanti, professore di Microbiologia ed esperto di lotta alla malaria. “A mio avviso, testimonia innanzi tutto quanto siamo stati fortunati ad aver avuto un vaccino contro il covid in un anno – aggiunge -, perché il vaccino contro la malaria è il risultato di circa 15-20 anni di studi e ha un’efficacia del 36% dopo 4 dosi, che arriva al 70% solo in combinazione con gli antimalarici. Tutto ciò dà un’idea di quanto siamo disperati nel caso della misure contro la malaria – conclude -, e ci fa ribadire quanto siamo stati privilegiati contro il covid”.
Di Alessandra Lemme