MILANO – Il maltempo arriva come una manna dagli agricoltori dove in molte zone non piove in modo significativo con precipitazioni dimezzate al Nord e circa 15 miliardi di metri cubi in meno di acqua rispetto alla media stagionale nel trimestre invernale 2019. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo della perturbazione proveniente dal Nord Europa che riporta la neve sulle Alpi e la pioggia nella Penisola.
Le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti – sono importanti per ripristinare le scorte di acqua sulle montagne. Negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni asciutti, per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni. La pioggia però deve cadere – continua la Coldiretti – in modo costante e durare nel tempo. Mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni. Poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.
In particolare a preoccupare è l’annunciato arrivo della grandine che è uno dei eventi più temuti dagli agricoltori in questo momento. Perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti in fiore e – spiega la Coldiretti – spogliano le piante compromettendo la produzione successiva.
La perturbazione colpisce l’Italia dopo un lungo periodo di caldo e siccità. Che ha fatto scattare l’allarme per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso e pomodoro nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua. Se da un lato infatti il ‘bel tempo’ ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi. Che – spiega la Coldiretti – può avvenire solo se in presenza di buona umidità. Invece – continua la Coldiretti – manca l’acqua nei terreni, negli invasi nei laghi e nei fiumi. Con il Po che spiega la Coldiretti sceso a meno di 3,18 metri rispetto al suo zero idrometrico al Ponte della Becca a Pavia. Anche il lago di Como riempito per appena il 7,6% e il Maggiore per meno di un terzo (29,5%) del suo potenziale.
(LaPresse)