MILANO – “Che cosa significa per un ferrarese come me il Po? Semplicemente, in una sola parola, significa casa. Perché il Po, con i suoi 650 chilometri di lunghezza, è una specie di anima collettiva che unifica, durante il suo tragitto, abitudini, mestieri, ovviamente la Storia… Però proprio quel fiume che assicura la vita, è nello stesso tempo un sinonimo di paura. Anche se una parte di noi lo dimentica. Quasi lo rimuove”. Così Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali, in un colloquio con il Corriere della Sera.
“La situazione è difficile – aggiunge -. Dobbiamo fronteggiare la prospettiva di una spaventosa emergenza climatica che flagella un’Italia già profondamente ferita dalla devastazione del territorio”. “Ora – conclude – bisogna pensare seriamente al presente e al futuro. L’emergenza climatica richiama tutti a decisioni immediate. Ne abbiamo parlato giorni fa con Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco. Lo stravolgimento del clima riguarda tutti noi e deve rappresentare la prima preoccupazione di un organismo culturale come l’Unesco. Se non ce ne occupiamo adesso, non avremo più il tempo per farlo”. (LaPresse)