Milano, 9 apr. (LaPresse) – Il maltempo torna ad abbattersi sull’Italia dopo un mese di marzo con straordinarie piogge e neve che ha fatto registrare la caduta del 74% di acqua in piu’ rispetto alla media storica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Isac Cnr, che evidenzia la preoccupazione per l’arrivo di una nuova perturbazione. Se le precipitazioni sono importanti soprattutto al sud dove nei principali invasi c’è bisogno d’acqua per scongiurare la siccità estiva, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – sono i temporali violenti e gli effetti su colture e terreni con frane e smottamenti. Nell’attuale fase stagionale con le piante in piena fioritura e le primizie in campo, la grandine – prosegue la Coldiretti – è l’evento più temuto dagli imprenditori agricoli per la perdita dell’intero raccolto dopo in anno di lavoro. Siamo di fronte all’ultima perturbazione in un inizio di anno che ha distrutto gli ortaggi in campo e provocato perdite consistenti nelle piante da frutto e soprattutto gli ulivi per danni complessivi stimati in oltre 400 milioni di euro.
Il clima impazzito del 2018 – sottolinea la Coldiretti – ha spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie almeno 25 milioni di piante di ulivo dalla Puglia all’Umbria, dall’Abruzzo sino al Lazio con danni che, a seconda delle regioni, incideranno tra il 15% e il 60% della prossima produzione. L’andamento anomalo di quest’anno conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio – conclude la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.