Santa Maria Capua Vetere – Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere, la pianta organica prevede 17 dipendenti ed invece ne operano meno della metà e ancora non vi è stata la necessaria informatizzazione in ossequio alle novità introdotte dalla recente riforma: l’appello del presidente dell’ordine degli avvocati Del Vecchio. Nei locali del Palazzo Melzi sede dell’Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”, il dipartimento di Giurisprudenza l’altro giorno si è tenuto l’incontro dal tema “Il processo civile nella Riforma Cartabia”. Sono intervenuti Giovanni Francesco Nicoletti, Magnifico Rettore Università degli Studi “L. Vanvitelli”, Raffaele Picaro, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “L. Vanvitelli”, Fabio Pinelli, vicepresidente Csm, Pierluigi Picardi, presidente Tribunale Napoli Nord, Maria Ilaria Romano, giudice tribunale Napoli Nord, Angela Del Vecchio, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, Gianluca Lauro, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli Nord. Particolarmente interessante l’intervento del vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura, Fabio Pinelli che ha evidenziato come il Pnrr metta a disposizione risorse ingenti, che vanno nella direzione della domanda di giustizia, avanzata dai cittadini. Poi auspica che magistratura ed avvocatura colgano il senso profondo della sfida, assicurando altresì che il Csm farà la sua parte, nella naturale sinergia operativa con il ministero della Giustizia e nel costante confronto ed ausilio verso gli uffici giudiziari sul territorio. “Ritengo che la reale problematica della riforma non sia da ricercare nell’applicazione delle nuove norme, ma anche e soprattutto nella persistente difficoltà di operare nel settore Giustizia che è, da anni ed anni, carente di strutture e personale. Tali mancanze non si superano e non si colmano con le riforme, ma attraverso interventi incisivi da parte del Ministero della Giustizia” ha affermato la Del Vecchio. Poi ha aggiunto: “Un esempio su tutti è rappresentato dall’ufficio del giudice di pace di Santa Maria Capua Vetere, laddove la pianta organica prevede 17 dipendenti ed invece ne operano meno della metà e dove ancora non vi è stata la necessaria informatizzazione in ossequio alle novità introdotte dalla recente riforma. Sono certa che il vice Presidente del Csm Pinelli si farà concreto portavoce delle esigenze del Foro di Santa Maria Capua Vetere”. Prima dell’avvio dei lavori del convegno, il presidente del Coa di Santa Maria Capua Vetere ha avuto modo di rappresentare le criticità del Foro al presidente della Corte di Appello di Napoli, Eugenio Forgillo, il quale ha manifestato la volontà di avviare un lavoro congiunto, finalizzato a sollecitare il Ministero della Giustizia sulla necessità di intervenire rapidamente per sopperire alle carenze di tutti gli uffici giudiziari del circondario ed in particolar modo quelli del giudice di pace. Tra i relatori Eduardo Cilenti, consigliere Csm, Paola D’Ovidio, consigliere Csm, Cristina Capone, del Tribunale Napoli Nord, Giuseppe Ferrara, del Foro di Napoli Nord, Emanuele Alcidi, Luigi Ricciardelli e Antonio D’Amato della Procura di Santa Maria Capua Vetere e Luigi Salvato, Procuratore Generale della Cassazione. A moderare l’incontro Gianpaolo Califano. Presenti al convegno il consigliere segretario dell’Ordine Paolo Falco, il consigliere tesoriere Laura Catalioti, i consiglieri Bruno Amirante, Maria Conforti, Crescenzo Di Tommaso.
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