ROTTERDAM – Il rock dei Maneskin conquista l’Europa. Trentuno anni dopo l’ultima volta l’Italia torna a trionfare all’Eurovision Song Contest grazie alla band romana e alla loro ‘Zitti e buoni’. Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio si sono messi alle spalle la Francia (Barbara Pravi con Voilà) e la Svizzera (Gjon’s Tears con Tout l’Univers), premiate dalla giuria tecnica, grazie al televoto.
La serata e le esibizioni
Una grande festa con 3500 spettatori a guardare dal vivo al Rotterdam Ahoy quella dell’Eurovision. Tanti brani interessanti, con diverse sonorità e anche messaggi di integrazione, di coraggio (particolarmente intensa l’esibizione della Russia con Maniža a cantare la voglia di emancipazione delle donne del suo paese), di spensieratezza, di semplice voglia di ballare. I Maneskin sono saliti sul palco tra gli ultimi (24esima esibizione) con il loro stile, con una versione del loro brano ‘edulcorata’ ma con un palco infuocato e il pubblico a scatenarsi. “E’ stata un’esperienza fantastica”, aveva detto Damiano già prima di sapere dell’esito trionfale.
Il ribaltone al televoto
Le giurie tecniche da tutta Europa avevano premiato solo in parte il gruppo rock italiano, che aveva ottenuto il massimo dei punti solo da Croazia, Slovenia, Georgia e Ucraina. Un quarto posto complessivo alle spalle di Svizzera, Francia e Malta che comunque teneva aperta la speranza di salire almeno sul podio. E poi è arrivato il televoto a ribaltare la classifica (solo in parte visto che la Brexit pare anche musicale visto che James Newman ha clamorosamente chiuso a quota 0 punti) con l’esplosione di gioia finale per la vittoria dei Maneskin (524 punti contro i 499 totalizzati dall’artista francese).
Terzo trionfo italiano e quella volta a Napoli
Social scatenati (Twitter) su tutti per una serata che ha entusiasmato per ritmo, qualità e varietà musicale e anche per la presenza del pubblico con un protocollo anti Covid piuttosto morbido. E l’anno prossimo sarà un Eurovision Song Contest indimenticabile per l’Italia, che tornerà ad ospitarlo dopo decenni. Le altre due vittorie del Belpaese risalgono al 1964 (Gigliola Cinquetti con Non ho l’età) e 1990 (Toto Cotugno con Insieme). E in quelle due occasioni la kermesse musicale si è svolta a Napoli all’Auditorium Rai nel 1965 e a Roma, a Cinecittà nel 1991. Non c’è due senza tre, grazie ai Maneskin. E, una volta, di più “rock and roll never dies”, come il frontman Damiano ha urlato sul palco di Rotterdam nel momento più bello della sua carriera.