Manfredi tra i più assenteisti in Assise: sono 41 i forfait in 4 anni da sindaco. Con De Magistris e Iervolino differenze….

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Gaetano Manfredi, Luigi De Magistris e Rosa Russo Iervolino

NAPOLI – Sono 41 le assenze di Gaetano Manfredi in 106 sedute del consiglio comunale da quanto è stato eletto sindaco di Napoli. Dopo l’inchiesta di ‘Cronache’ sulla mancata pubblicazione dei dati, la presidente dell’Assise, Enza Amato, ha subito mantenuto la parola data e ha chiesto e ottenuto dagli uffici di rimediare all’errore. Numeri che non fanno onore al primo cittadino partenopeo. Peggio hanno fatto in questa consiliatura solo Catello Maresca (51), Rosaria Borrelli e Domenico Brescia (47) e Salvatore Madonna (43). Un quinto posto decisamente poco lusinghiero per l’ex rettore anche guardando a suoi predecessori. Luigi de Magistris è stato assente in 25 sedute su 117 nel primo mandato (nel quale per un periodo è stato anche sospeso e non ha potuto partecipare) e in 3 nei successivi cinque anni alla guida dell’Ente. L’ex pm è mancato 28 volte in 10 anni, Manfredi 41 in 4 anni. Ancora più impietoso il confronto con Rosa Russo Iervolino. Nella consiliatura dal 2006 al 2011, l’allora sindaca ha saltato una sola seduta (il 7 novembre 2007), non rispondendo all’appello in altre 6 occasioni in cui poi è comunque entrata in aula successivamente.

Sacro, il Consiglio, per Iervolino e per de Magistris. Decisamente meno, evidentemente, per Manfredi, almeno da un certo punto in poi del suo mandato. Il giorno della prima assenza è il 21 dicembre 2022, replicata il giorno successivo. Ben 23 presenze su 25 nel suo primo anno a Palazzo San Giacomo. Un’ottima media. La partecipazione del primo cittadino all’assemblea cittadina comincia a farsi più saltuaria nei mesi successivi. Due assenze su 6 consigli nei primi 4 mesi del 2023. Poi va registrato un nuovo errore degli uffici, che hanno inserito nel 2023
i dati relativi a maggio-giugno e luglio-agosto dell’anno successivo, con ogni evidenza in buona fede. E, visto che si tratta di buona fede, abbiamo controllato i verbali delle sedute di quel periodo: Manfredi ha collezionato 4 assenze su 9 assemblee. I dati tornano corretti a settembre-ottobre 2023, con l’ex rettore che salta una seduta su 4, a cui si aggiunge un’altra assenza negli ultimi due mesi dell’anno. A questo punto, però, qualcosa cambia. L’interesse di Manfredi nei confronti dell’assemblea cittadina cola a picco. Nei primi quattro mesi del 2024 risulta presente solo 4 volte su 9. E parliamo solo di sedute valide, va ricordato, quelle in cui c’è stato almeno inizialmente il numero legale.

Nei due mesi successivi si presenta in via Verdi solo il 16 giugno, saltando altre tre sedute. Il trend non migliora in estate, con sole due presenze su 5 assemblee tra luglio e agosto (tutte a luglio, in realtà). Tra settembre e ottobre ne salta altre 2 (sulle 7 riunioni che si sono tenute). Tra novembre e dicembre sparisce letteralmente: 3 presenze su 12. Praticamente un fantasma. Il Consiglio vota senza poter discutere con lui. Un grave vulnus per la democrazia partecipativa se gli eletti dal popolo non possono confrontarsi pubblicamente con il massimo responsabile del Municipio, che nello stesso periodo (20 novembre 2004) viene eletto presidente Anci. Manfredi si rivede in via Verdi solo a inizio 2025, nei primi due mesi si tengono solo tre sedute e lui ne manca una. Poi torna a latitare. Manca a metà delle 6
riunioni che si tengono tra marzo e aprile e supera addirittura il 50% di assenze nei due mesi successivi: tra maggio e giugno risponde all’appello solo 3 volte su 8. Il totale fa 41 assenze su 106 consigli comunali. Tante, troppe. I consiglieri a più riprese avevano sottolineato la
necessità di potersi confrontare con lui in aula più spesso. I numeri danno loro ragione.

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