Roma – Il bonus bebè non è in manovra. La misura a sostegno alle nascite, rinnovata con l’ultima legge di Bilancio del governo di Paolo Gentiloni per il solo 2018 e per il primo anno di vita, non è infatti contemplata nel testo a firma del ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Niente assegno mensile di 960 euro, scoppia la polemica
“Il governo dei parolai stoppa anche il bonus bebè. In un Paese dove la natalità è una vera emergenza, noi daremo battaglia per riconfermarlo #ladridifuturo” attacca Maurizio Martina, segretario del Pd.
A fargli eco il collega di partito Davide Faraone
“Aboliscono le misure di sostegno reale alle famiglie e dicono di voler abolire la povertà. Vergogna“.
A cercare di placare gli animi è il titolare del dicastero alla Famiglia, Gregorio Fontana, annunciando “un emendamento governativo”. “Il precedente governo l’aveva prevista come misura a termine, destinata a cessare alla fine di quest’anno. La misura ha richiesto una più attenta verifica sulla sua operatività ed efficacia, all’esito della quale si è deciso di presentare un emendamento governativo che miri a tenere conto, e a superare, talune inefficienze che erano emerse nella precedente versione“.
Una proposta di modifica entro giovedì 15 novembre
Dovrebbe essere ritoccato e reinserito nella ex finanziaria anche il congedo obbligatorio di 5 giorni e pagato al 100 per cento per i papà alla nascita dei figli.
Alla Camera si concluderanno lunedì le audizioni sulla legge di Bilancio
Come sempre atteso il parere il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro. Il bonus bebè era stato introdotto dall’esecutivo targato Matteo Renzi, su proposta del ministro alla salute Beatrice Lorenzin, e valeva per i nati del triennio 2015-2017 e lo scorso anno era stato prorogato ai nati del 2018.
Nella scorsa manovra però l’assegno era stato ristretto al solo primo anno di età del bambino e non per tre anni.
Al momento esiste una proposta di proroga all’esame della Camera contenuta in un testo sulle semplificazioni fiscali del Movimento 5 Stelle, con un budget di 377 milioni l’anno.