Manovra, Brunetta si oppone: “Peggio di una patrimoniale”

Il deputato di Forza Italia commenta le misure previste dalla Legge di Bilancio

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse In foto: Renato Brunetta

ROMA “Quasi 100 miliardi di euro. 80,578 miliardi, per l’esattezza. Nei prossimi tre anni. Questo è l’incredibile conto che gli italiani dovranno pagare, in termini di maggiori tasse sui consumi, per la scellerata scelta da parte di questo Governo di aver voluto a tutti i costi il reddito di cittadinanza e la quota 100. Misure da inserire nella manovra partorita dopo una guerra contro l’Europa e contro i mercati costata circa 300 miliardi di euro in perdite finanziarie e reali. Misure che non produrranno un solo euro di crescita. Ma che costeranno ai cittadini una cifra monstre, senza precedenti”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.

Un salasso che costerà alle famiglie 1200 euro all’anno

E prosegue: “Non stiamo affatto scherzando, dal momento che qualsiasi cittadino può verificare nelle tabelle allegate alla Legge di Bilancio lo stanziamento per le nuove clausole di salvaguardia sull’Iva relative al triennio 2019-2021. Che sono aumentate di ben 36 miliardi rispetto alle precedenti, già erano rilevanti. 80,578 miliardi in totale che il Governo dovrà trovare per forza nei prossimi 12 mesi, senza poter ricorrere a nuova flessibilità sul deficit dall’Europa, se non vuole che scatti questo salasso fiscale senza precedenti, che costerà alle famiglie, mediamente, 1.200 euro all’anno”.

Manovra, Brunetta non vede margini di crescita

Conclude il deputato: “E sono ancora sottostimati, considerando che sono calcolati sulla base di un quadro macroeconomico che prevede un tasso di crescita del Pil al +1,0% nel 2019, quando le banche d’affari già hanno previsto che la crescita sarà al massimo dello 0,5-0,6%. Un vero e proprio disastro, peggio di una patrimoniale”. 

(Lapresse)

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