ROMA – L’incentivo alla moneta elettronica ci sarà. E, forse, anche il carcere per i grandi evasori. La flat tax vigente, per le sole Partite Iva, potrebbe toccare anche chi fattura più di 65mila euro. Numeri e misure, previsioni e correzioni che finiranno in manovra sono stati nuovamente al centro di un confronto tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si sono visti per circa due ore a Palazzo Chigi. Si tratta del secondo vertice economico nel giro di 48 ore, che è stato seguito da alcune anticipazioni illustrate dallo stesso Conte. Intervistato da Affari Italiani a Ceglie Messapica, il premier dice qualcosa, ma non si sbottona troppo. Vi sarà qualche rimodulazione, ma non su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza.
L’attuale flat tax sarà un po’ più generosa, ma solo per le Partite Iva
Anche se il premier non ama parlare di “quel tintinnar di manette del lessico giornalistico”, Conte auspica comunque che “ci devono essere pene detentive” per l’evasione fiscale di grandi dimensioni. Dalla sua Puglia, rievoca quel Patto fiscale già anticipato a New York, quando si è ritrovato a rispondere a chi gli chiedeva: perché in Italia, quando non si pagano le tasse, si resta a piede libero? Da Palazzo Chigi non dicono molto di più. Lo stesso Conte spiega che, prima di annunciare formalmente il patto tra fisco e italiani, vuole terminate tutte le simulazioni tecniche.
Lunedì sera verrà convocato il Consiglio dei ministri per dare il via il libera alla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef). Il documento fisserà lo schema all’interno del quale verranno delineate queste misure economiche che, nel bene o nel male, diventeranno il biglietto da visita dell’esecutivo giallo-rosso. Gualtieri ha intenzione di restare attorno al 2% del rapporto Deficit/Pil nel documento che Roma dovrà inviare a Bruxelles.
Proprio dal fronte europeo, il commissario designato all’Economia, l’italiano Paolo Gentiloni, anticipa le sue linee guida ai deputati di Strasburgo. L’ex premier si impegna a “far applicare il Patto di Stabilità e Crescita sfruttando appieno la flessibilità consentita dalle regole”. Come Conte, anche l’ex premier sottolinea che “combattere la frode fiscale, l’evasione e l’elusione è fondamentale per mantenere le finanze pubbliche sane”.
Per far questo, l’ipotesi sempre più probabile è emettere una nuova card elettronica con i dati sui cittadini, come già accade con la tessera sanitaria. Essa funzionerebbe però anche da borsello elettronico, ricaricabile alle Poste o dal tabaccaio. In questo modo, anche chi attualmente è sprovvisto di conto corrente sarebbe spinto a evitare l’utilizzo di contante. Lo stesso Conte anticipa che il Governo “incentiverà ad usare la moneta elettronica, a usare le carte, ma questo non vuol dire che pagherete di più: ci saranno dei meccanismi premiali in termini di alleggerimento fiscale”.
L’uso di carte e bancomat, infatti, permetterebbe, con il meccanismo di ‘cash back’, di riavere una piccola parte del pagato. Secondo una delle ipotesi di lavoro, chi userà i contanti si potrebbe ritrovare a versare l’1% in più, mentre chi utilizza un bancomat avrebbe uno sconto del 2%. Le riduzioni potrebbero valere solo per determinate categorie di spesa particolarmente colpite dal fenomeno del nero.
Il nodo della manovra, comunque, è che le risorse sono poche, anche perché va disinnescata la clausola di aumento automatico dell’Iva, da 23 miliardi. “Una cospicua parte delle risorse la stiamo ricavando dallo spread”, rassicura il premier. Ma un primo piccolo assaggio di quanto la coperta sia corta emerge dall’ultima versione del decreto ambientale, ancora in bozza: il bonus per chi rottama un’auto euro 4 o precedente, in uno dei comuni sotto infrazione, scende da 2mila a 1.500 euro. (LaPresse)