ROMA – Critiche dure da Corte dei conti e Bankitalia sulla manovra finanziaria. In particolare, “il profilo di riduzione del rapporto debito/Pil non è in linea con la regola del debito”. Questo, del resto, “già avveniva nel quadro del Def dello scorso aprile e si è verificato, in misura minore, negli anni scorsi”. Così la Corte dei conti in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite a Montecitorio. “Interventi a favore dei trattamenti previdenziali e delle politiche di assistenza che puntino al contrasto della povertà devono essere adottati senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del sistema”. Lo ha dichiarato Angelo Buscema, presidente della Corte dei Conti, durante l’audizione sulla manovra.
Con le sanatorie fiscali si rischiano “distorsioni nel mondo del lavoro”
Sul fronte delle entrate, serve “una più strutturale rivisitazione del sistema impositivo”. Secondo la Corte, “il ripetersi di modalità di prelievo (sanatorie fiscali o mitigazioni del prelievo su limitate tipologie di soggetti), può incidere sulla stessa percezione di equità fiscale” Inoltre, potrebbe “introdurre nuove distorsioni nelle scelte adottate nel mondo del lavoro”. Questo nonostante si tratti di misure “dettate dall’intento di riequilibrare l’onere fiscale”. Va poi ridotta “l’inevitabile pressione che un elevato debito pubblico pone sui tassi di interesse e sulla complessiva stabilità finanziaria del Paese – dunque, in definitiva, sulle potenzialità di crescita. Un indebolimento delle riforme che hanno contribuito ad una maggiore sostenibilità del nostro sistema non può non destare preoccupazione”.
Dal Governo previsioni “ottimistiche”
E il quadro macroeconomico del Governo “appare ottimistico alla luce delle attuali tendenze del ciclo economico internazionale. Esso sconta un marcato abbattimento dello scarto negativo, tra tasso di crescita dell’Italia e tasso di sviluppo del resto dell’Area dell’euro”.
Bankitalia: attenzione agli investimenti
Perplessità anche da Bankitalia: “La spesa per investimenti può avere un impatto significativo sulla crescita del prodotto”. Ma questo avviene “se gli investimenti concorrono ad accrescere strutturalmente la capacità produttiva”. L’enfasi che il Governo pone sulla ripresa degli investimenti è dunque condivisibile. Tuttavia, “l’efficacia dipende da caratteristiche che nel nostro Paese non sono scontate”. Così il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Signorini. “Data la contrazione dell’ultimo periodo, è verosimile che esistano ampi margini per investimenti profittevoli; ma solo se opportunamente selezionati ed efficientemente attuati essi potranno determinare esternalità positive per lo sviluppo dell’economia”. In queste condizioni “l’effettivo incremento della spesa potrebbe tardare a manifestarsi, riducendo l’apporto degli investimenti alla crescita nel breve periodo”.
Tria: niente stabilità finanziaria senza stabilità sociale
“Quello che il governo sta dicendo con questa strategia è che la stabilità finanziaria non può essere raggiunta senza la stabilità sociale. E’ il momento di prendere decisioni coraggiose e correggere gli errori del passato”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite a Montecitorio.