Manovra, Di Maio: “Quest’Europa tra sei mesi è finita”. Junker: “Toni sconci dei vicepremier con l’Unione”

Il vicepremier Luigi Di Maio nega la possibilità che il Governo faccia marcia indietro sulla manovra finanziaria. Del resto, aggiunge, "questa Europa fra sei mesi sarà finita". Intanto, il presidente della Commissione Ue Juncker nega paragoni fra l'Italia e la Grecia

Luigi di Maio e Matteo Salvini
Luigi di Maio e Matteo Salvini

MILANO – Sulla manovra il governo va avanti e non c’è “nessun piano B”, secondo il vicepremier Luigi Di Maio. I numeri, compreso il maggior deficit contestato dalla Commissione europea, non cambiano. Il vicepremier smentisce che il governo, come ipotizzano alcuni quotidiani, sia pronto a “invertire la rotta” se la tensione sui mercati salirà e lo spread supererà i 400 punti base. “Tutti i piani B di cui sentite parlare o sono invenzione dei giornali o di qualcun altro ma non rispecchiano assolutamente la volontà di questo governo”, ha detto il leader M5s visitando il Villaggio Coldiretti al Circo Massimo, da dove ha poi attaccato le istituzioni europee: “Non sono venuto alla Coldiretti per alzare i toni con l’Europa. Anche perché, diciamoci la verità, questa Europa qui tra sei mesi è finita“.

“Possiamo spiegare gli investimenti in deficit”

“Possiamo sistemare al meglio le coperture che abbiamo trovato e spiegare bene gli investimenti in deficit che stiamo facendo, ma non si torna indietro. Adesso inizia la fase di discussione con la Commissione europea, ma deve essere chiaro che indietro non si torna. Per quanto mi riguarda questa non deve essere una manovra che deve sfidare Bruxelles e i mercati, ma per ripagare il popolo italiano di tanti torti subiti”.

Juncker: non ho paragonato l’Italia alla Grecia

“Se io adesso dicessi che” con l’Italia “c’è il pericolo di una seconda Grecia, gli italiani si agiterebbero. Io non paragono l’Italia con la Grecia, nonostante l’alto livello del debito e nonostante un disavanzo pubblico esagerato. Ora dobbiamo discutere con gli italiani in una nobile competizione di idee”. Così il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, in un’intervista al quotidiano austriaco Der Standard. Poi Juncker aggiunge: “L’Italia è in una situazione difficile. A Friburgo ho detto che l’euro era in pericolo se tutti avessero preteso regole speciali in modo da non attenersi ad accordi precedenti. Non ho paragonato l’Italia alla Grecia” e “non ho voglia di ricominciare da capo”. Tuttavia, “il fatto che i due vice premier italiani” Matteo Salvini e Luigi Di Maio “abbiano cominciato a esprimersi in modo sconcio sull’Unione europea come istituzione” fa “capire molte cose”.

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