Manovra, dopo le scintille con L’Europa ora Draghi è fiducioso: l’accordo può essere raggiunto

Il presidente della Bce interviene in Commissione: "I dati disponibili dalla mia ultima visita a settembre sono stati più deboli delle attese. Un graduale rallentamento è normale mentre l'espansione matura e la crescita converge verso il potenziale di lungo termine”.

LaPresse-Xinhua

BRUXELLES – “Sull’Italia – ha detto Mario Draghi al Parlamento Europeo – dico solo che al momento c’è un dialogo, sono sempre stato fiducioso che un accordo può essere raggiunto”. Fiducia dal presidente della Bce sul destino della manovra voluta dal governo pentaleghista.

Abbassare il debito

“Ho detto molte volte che i Paesi ad alto debito devono abbassarlo, perché riducendolo si rafforzano. Ma non aggiungo altro”. Sintetico e ‘sollevato’, l’intervento del numero uno della ‘banca europea’. “I dati disponibili dalla mia ultima visita a settembre sono stati più deboli delle attese. Un graduale rallentamento è normale mentre l’espansione matura e la crescita converge verso il potenziale di lungo termine. Parte del rallentamento può essere anche temporaneo. Allo stesso tempo, i rischi legati al protezionismo, vulnerabilità nei mercati emergenti e volatilità nei mercati finanziari resta prominente”.

Attenzione all’are euro

“L’area euro può essere esposta a rischi che originano da politiche domestiche insostenibili che portano a debiti troppo alti, vulnerabilità del settore finanziario e mancanza di competitività: rischi che possono contagiare Paesi con fragilità simili o forti legami con quelli dove il rischio è originato.

Rischio di non ritorno

“Le politiche insostenibili conducono alla fine ad aggiustamenti socialmente dolorosi e finanziariamente costosi che possono minare la coesione dell’Unione monetaria”.

La Bce

“I recenti sviluppi confermano le valutazioni del board sulle prospettive a medio termine dell’inflazione, quindi la Bce conferma che gli acquisti di asset si fermeranno a dicembre 2018, se i dati in arrivo confermeranno le valutazioni. Ma allo stesso tempo – ha continuato Draghi – le incertezze chiedono pazienza, prudenza e persistenza nel calibrare la nostra politica monetaria, quindi uno stimolo significativo è ancora richiesto”.

Una settimana cruciale, quella che si è aperta oggi per la Bce, che vede avvicinarsi la data della decisione sul programma di acquisti di titoli (Qe) prevista nella riunione del 13 dicembre.

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