Manovra, Gualtieri: “Dalla lotta all’evasione 3 miliardi”. Si tratta sulla plastic tax, Zingaretti vs Renzi

Nella stessa maggioranza non mancano spesso i dibattiti quotidiani ma il governo cerca di andare avanti

Foto Valerio Portelli / LaPresse in foto Roberto Gualtieri

ROMA – Lotta senza quartiere all’evasione fiscale e crescita ‘sostenibile’. Il percorso tutto curve della manovra, con l’obiettivo del via libera finale entro il 31 dicembre, è partito con alcuni punti saldi. E ora si entra nella fase più calda con il dibattito parlamentare. Nella stessa maggioranza non mancano spesso i dibattiti quotidiani – le stilettate di Matteo Renzi sono un must ormai – ma il governo cerca di andare avanti nella sua idea di Legge di Bilancio, che ha evitato la sterilizzazione dell’Iva. Ma anche messo sul piatto ad esempio 3 miliardi del taglio del cuneo fiscale. Il principale architetto è ovviamente l’uomo del Mef, Roberto Gualtieri, che si presenta alla Camera per un’audizione sul dl fiscale. Il primo obiettivo è dichiarato: “Condurre l’economia italiana su un sentiero di crescita, nella sostenibilità della finanza pubblica”. Con un sistema fiscale più efficiente ed equo.

Lotta all’evasione fiscale

Anche per questo motivo non possono essere ammessi “passi indietro per incisività e serietà sulle norme contro l’evasione fiscale”. Proprio da questo bacino di entrate, secondo il ministro dell’Economia, potrebbero arrivare per il 2020 circa 3 miliardi, per una stima considerata “prudente” e “realistica”. A braccetto con la caccia a chi non dichiara nei piani dell’esecutivo giallorosso c’è anche la “modernizzazione del sistema dei pagamenti”. Evitando però l’incubo delle commissioni. Per questo motivo Gualtieri ha annunciato di essere al lavoro per la realizzazione di un protocollo di intesa con gli operatori per la riduzione delle commissioni e la eliminazione totale al di sotto di una certa soglia.

La linea del premier Conte

“Non voglio dire che abbiamo fatto un miracolo altrimenti i giornali domani faranno i titoli, però abbiamo dato dei segni di una politica economica e sociale che vogliamo molto significativi”, sono le parole di orgoglio sulla manovra da Milano del premier Giuseppe Conte, che ribadisce la volontà di “far avanzare il Paese”. Da parte del governo il ragionamento è unitario. Non può essere raccontata come una ‘manovra delle tasse’ solo per la presenza di alcune specifiche e limitate misure volte a tutelare l’ambiente, la salute dei cittadini e che danno un indirizzo green al paese, come la plastic tax e la modifica degli sgravi fiscali sulle auto aziendali più inquinanti. Proprio la tassa sulla plastica e quella sulle auto aziendali potrebbero subire delle modifiche e uno slittamento nell’attuazione, ma senza stravolgere il “senso della norma”. Nulla però è ancora chiuso e molto sembra ancora in fase di trattativa tra i vari partiti di maggiorana per le norme considerate più spinose.

Netta la bocciatura di Confindustria

In attesa di modifiche e rimodulazioni varie, viaggia di pari passo alla manovra il dl fisco, pubblicato in Gazzetta ufficiale e ora all’esame della Camera. Il provvedimento però subisce una bocciatura netta da Confindustria: “La nostra valutazione sul provvedimento resta negativa”, ha spiegato il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci. In particolare la dg è critica sul tema dell’evasione fiscale che giudica ispirate “a logiche demagogiche, legate a ragioni di gettito”. Piuttosto che “dalla volontà di mettere in atto un contrasto serio”.

Zingaretti contro Renzi

Intanto in serata arriva la stoccata del segretario Pd Nicola Zingaretti a Matteo Renzi: “E’ giusto che tutti portino un contributo in un’alleanza, ma aprire una polemica su una legge di bilancio che tutti avevano sottoscritto per indicare che qualcuno sarebbe il partito delle tasse e uno contro le tasse, è a mio giudizio un’operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno come una furbizia”.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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