ROMA – Se non è ancora una guerra, la manovra ha scatenato sicuramente una bufera nel mondo nel mondo del trasporto pubblico non di linea. Dopo le proteste dei servizi taxi in aeroporti e stazioni di Roma e Milano, il decreto ad hoc approvato in Cdm ha soddisfatto i titolari delle auto bianche. Dall’altra parte però gli Ncc (noleggio con conducente), sono ora sono sul piede di guerra, si appellano al Quirinale e sono pronti ad una manifestazione dopo Natale.
Cosa prevede la manovra
Ma cosa prevede il testo approvato dal governo? Il decreto ricalca la norma presente nel maxiemendamento, poi stralciato nel pomeriggio di venerdì per problemi di coperture. In sintesi si prevede lo stop al ritorno in rimessa per il servizio Ncc e la moratoria di 90 giorni per le sanzioni. Gli Ncc potranno operare a livello provinciale “ma senza dover tornare sempre in rimessa”. La deroga è prevista solo se nel ‘foglio di servizio’ già sono indicate “più prenotazioni oltre la prima”.
Delusi gli Ncc, prevista una manifestazione
Il decreto legge prevede anche una deroga per 2 anni per chi abbia contratti con società di altri territori, stipulati fino a “15 giorni” prima dell’entrata in vigore della norma. Previsto infine lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo “archivio informatico pubblico nazionale”, dove dovranno essere registrate anche le licenze dei taxi.
“Stiamo pensando ad una manifestazione il 27 dicembre a Roma in piazza della Repubblica e ci rivolgiamo direttamente a Mattarella. Siamo assolutamente delusi, per 2 anni non possiamo fare contratti di lavoro. E’ come essere ai domiciliari, è una restrizione dei domiciliari”, spiega a LaPresse il presidente di Anitrav Mauro Ferri. Il Comitato di difesa Ncc chiede di aprire subito “uno spazio di negoziazione”, auspicando “che il decreto venga modificato per non creare decine di migliaia di lavoratori abusivi o disoccupati”.
Esultano i tassisti
I tassisti intanto non nascondono il giudizio positivo. “Le norme contenute nel decreto approvato stanotte dal Consiglio dei Ministri, per la prima volta dopo più di dieci anni, tracciano una chiara linea di demarcazione tra servizio di noleggio con conducente e servizio taxi, si legge in una nota di Fit-Cisl taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Faisa Confail taxi, Unimpresa, Ati taxi, Associazioni Legale Tutela Taxi e Associazione autonoleggiatori – Anar”.
“La bontà di questa riforma – conclude la nota – trova infine conferma nella semplice verifica di chi siano coloro che la osteggiano: si tratta di persone fisiche o multinazionali che già avvertono di come la pacchia sia finita e che non potranno più trovare tra le pieghe delle leggi ed in continui e ripetuti rinvii, il modo per trasformare il noleggio con conducente in un servizio taxi”.
(Lapresse/di Alessandro Banfo)