ROMA – Siamo alle battute finali per l’approvazione della Manovra economica. Il Senato è riunito, oggi il voto di fiducia decisivo. Ma è subito bagarre a Palazzo Madama: Il provvedimento del senatore M5S Matteo Mantero, approvato dalla maggioranza giallorossa in commissione Bilancio, è statro stralciato dal maxiemendamento alla legge di bilancio presentato dall’esecutivo. La presidente del Senato Elisabetta Casellati lo ha reputato “inammissibile per estranietà alla materia“.
No alla Cannabis light: esluta Salvini, protesta il M5S
La misura di Mantero prevedeva che la canapa industriale con una quantità di Thc inferiore allo 0,5% non venisse considerata sostanza stupefacente. Si tratta della cosiddetta cannabis light. A chiedere e ottenere l’inammissibilità la Lega e Fratelli d’Italia. Per Matteo Salvini si è “evitata la vergogna dello Stato spacciatore. Ringrazio la presidente Casellati a nome delle comunità di recupero italiane“. Dure proteste dai banchi pentastellati. “E’ una decisione politica“, afferma il senatore Alberto Airola. “Voglio precisare che questo emendamento non riguarda la droga ma va ad incidere sugli agricoltori“, protesta Mantero.
La Manovra alla prova della fiducia: stralciati decine di provvedimenti
Dalla Manovra sono stati stralciati tanti altri provvedimenti. In primis la Tobin tax: la misura che avrebbe introdotto l’aliquota dello 0,04% su una serie di transizioni finanziarie online. Inammissibili anche le misure sulle materie di commissari straordinari, su modifiche alla legge delle concorrenza, di giustizia amministrativa, sul personale delle province, sulle modifiche al decreto Sblocca Italia, sulla magistratura contabile, cambiale digitale, educazione civica. E poi sulle banche di credito cooperativo, informatizzazione dell’Inail, i provvedimenti per l’innovazione e sull’organizzazione del ministero della Giustizia e agenda digitale della Pa.
Nuovo vertice giallorosso in serata
In serata è previsto un nuovo vertice di maggioranza. Difficile che si riapra il capitolo sulla Manovra. Più probabile che si affrontino altre urgenze e temi divisivi in seno al governo, a partire dal caso della Banca Popolare di Bari. Non preoccupano i cambi di casacca grillini verso la Lega. La maggioranza in Parlamento non sembra essere in bilico. Mai dire mai però.