Marcianise, arrestato il figlio del boss dei Belforte: viola i domiciliari e dà false generalità

1123
Francesco Buanno
Francesco Buanno

MARCIANISE – Arrestato e portato in carcere dalla polizia Francesco Buanno. Il 49enne, figlio di Fabio, storico esponente del clan Belforte (deceduto), era ai domiciliari in relazione alla condanna per la rapina alla pasticceria tra via De Santis e viale Europa, ma avrebbe violato la misura restrittiva. La scorsa settimana, stando a quanto ricostruito dalla Procura di Napoli Nord, lasciò l’abitazione — da dove non si sarebbe potuto muovere — e venne bloccato dalle forze dell’ordine a Caivano. Ai carabinieri avrebbe anche fornito informazioni false, dicendo di chiamarsi con un altro nome e sostenendo di non avere con sé i documenti, circostanza che ha spinto gli inquirenti a contestargli, oltre al reato di evasione, anche quello di false dichiarazioni sull’identità.

Buanno, stando a quanto riportato dalle forze dell’ordine, venne sottoposto a controllo in prossimità di un’area solitamente teatro di spaccio di droga, e con lui c’erano altri tre soggetti. Due di loro, identificati dai militari, consegnarono spontaneamente cocaina e crack, dichiarando di avere quelle dosi per uso personale. Buanno, che non aveva documenti, mostrò agli agenti la foto sul cellulare di una carta di identità sulla quale, però, era annotato il nome reale e non quello che inizialmente aveva fornito per non farsi tracciare. Questo portò al riscontro in banca dati che Buanno era sottoposto ai domiciliari, con permesso di assentarsi dalla casa solo dalle 10 alle 12. Il giudice Vincenzo Saladino aveva convalidato successivamente l’arresto, ripristinando gli arresti domiciliari. Questo procedimento è stato poi inviato al Tribunale di S. Maria Capua Vetere, che ha giudicato Buanno per la rapina e ha deciso di aggravare la misura cautelare nei suoi confronti.
In relazione alla rapina, Buanno, difeso dall’avvocato Pasquale Delisati, è stato condannato a 5 anni di reclusione (a fronte dei sette che erano stati proposti). Secondo la tesi dell’accusa, in concorso con un altro soggetto armato di machete, fece irruzione nella pasticceria chiedendo l’incasso e malmenando il titolare, per poi fuggire in sella a uno scooter. Poco dopo venne arrestato dai poliziotti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome