MARCIANISE – Separati in casa. Difficilmente risboccerà la passione politica tra Maria Luigia Iodice e il sindaco Antonio Trombetta. La consigliera regionale, che siede anche nell’Assise di Marcianise, non è riuscita a impedire l’ingresso in giunta degli zanniniani (anche se, almeno formalmente, hanno preso le distanze dal mondragonese) e si è ritrovata ormai quasi del tutto isolata. Non ha più dalla sua Vincenzo Letizia e neppure Raffaele De Martino. Può contare solo su Antimo Rondello. Ma chi si aspetta un gesto netto della Iodice, salvo colpi di scena, rimarrà deluso. Proseguirà a stare in amministrazione, come detto, da separata in casa.
Per quale ragione? Chi le è vicino dice che non si fida dell’opposizione, o meglio di una sua parte. È convinta che, qualora lei e Rondello provassero a staccare la spina a Trombetta, ormai legatosi a doppio filo ai simpatizzanti del Carroccio, che in maggioranza hanno un enorme peso, e agli (ex) zanniniani (Nicola Russo e Carmela Laurenza), alcuni elementi che ora siedono in minoranza farebbero in modo di tenere in piedi la maggioranza.
Quindi? Ha deciso di procede ingoiando amaro. Lo farebbe per evitare di ritrovarsi fuori dalla maggioranza e con Trombetta ancora al timone del Comune. A breve ci sarà il consiglio sul bilancio consolidato e la consigliera regionale e Rondello potrebbero valutare di non presentarsi, mettendo in difficoltà il sindaco. All’ultimo consiglio lo avevano fatto pure Nicola Russo e Givanni Pratillo, fancendo andare ‘sotto’ Trombetta il quale è corso ai ripari dando al primo l’assessorato (è stato scelto Domenico Tartaglione) e potenziando le deleghe di Carmen Posillipo, che siede in giunta in quota del gruppo di cui fa parte Pratillo.
Per dare l’ok al documento contabile, il primo cittadino dovrebbe sperare, se realmente Iodice e Rondello non si presenteranno, o nelle assenze della minoranza o che qualcuno di loro inizi, seguendo le orme di Russo e Pratillo (che hanno cambiato casacca), ad avvicinarsi alla maggioranza. Logicamente, questi malumori e le tensioni interne alla squadra di governo inevitabilmente rischiano di incidere negativamente sulla gestione dell’Ente, rallentando l’azione di governo.