MARCIANISE – Il fratello della ex presidente del Consiglio Letizia, critica aspramente la maggioranza Trombetta per il suo operato, la giunta delibera l’incarico ad un avvocato per denunciarlo. Documento del centrosinistra per chiedere la revoca della decisione: “Sindaco pacificatore sociale? La scelta va in direzione contraria”. Nove consiglieri comunali di centrosinistra chiedono la revoca della delibera di giunta comunale del due agosto scorso con cui l’esecutivo del sindaco Antonio Trombetta diede atto di indirizzo per incaricare un avvocato a cui affidare la pratica di denuncia nei confronti del consigliere Letizia. A chiedere la revoca della delibera sono stati i consiglieri Lina Tartaglione, Raffaele Delle Curti, Jole Giuliano, Tommaso Valentino, Marina Moretta, Giuseppe Moretta, Alberto Abbate, Paola Foglia e Rosalba Cibelli. La giunta comunale decise di affidare un incarico professionale ad un avvocato (extra convenzione) per procedere alla denuncia-querela nei confronti di un cittadino per aver diffamato il sindaco, la giunta, il consiglio comunale, i dirigenti e i dipendenti del Comune. “Tale atto scaturiva a seguito di una segnalazione del consigliere comunale Giandomenico Colella del gruppo Prima Marcianise. Letta la nota dello stesso si è potuto venire a conoscenza dei fatti specifici che, a buon diritto, venivano omessi per tutelare la privacy del cittadino; analizzando la fattispecie indicata e per cui s’intende procedere, riteniamo che non vi siano i presupposti di fatto e di diritto affinché si possa materializzare una fattispecie delittuosa (questo sia alla luce della genericità delle parole utilizzate sia in relazione al bene giuridico offeso dalla condotta” affermano i consiglieri. Poi aggiungono: “La pacificazione sociale, di cui il sindaco dice di volersi far portatore, si potrebbe ottenere anche attraverso la tolleranza nei confronti di chi in modo poco opportuno si lascia andare ad esternazioni che parrebbero eccessive; sono stati accettate e tollerate, anche da questa minoranze, condotte assai più gravi pur di garantire quella quiete di cui la nostra città necessita per ritornare agli antichi fasti. Chiediamo che la delibera in questione, ad avviso degli scriventi, possa intendersi come un errore giuridico e politico. Non esiteremo a ricorrere alla Corte dei Conti per segnalare la condotta potenzialmente dannosa per il nostro ente” hanno poi aggiunto i nove firmatari della richiesta di revoca della delibera della giunta Trombetta.