Detenzione ai fini di spaccio, i carabinieri fanno irruzione in casa del 26enne già ristretto ai domiciliari e trovano 13 stecche di hashish,cocaina e marijuana con bilancini di precisione. Il giovane è stato ristretto in carcere. Francesco Ferrari, 26 anni, di Marcianise, da mercoledì sera è ristretto in carcere.
Assistito dall’avvocato Vincenzo Strazzullo, sarà sottoposto all’udienza di convalida. Era sottoposto agli arresti domiciliari per spaccio di sostanza stupefacente dopo l’inchiesta che lo scorso 19 aprile sgominò la presunta organizzazione che controllava le piazze della città. Ad arrestarlo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente sono stati i carabinieri della locale stazione coordinati dal comandante Domenico Saviano nel corso del blitz condotto dal vicecomandante Michele Conte a seguito di una perquisizione domiciliare.
I militari dell’Arma presso l’abitazione in via Fuccia in cui si trovava ai domiciliari Ferrari avevano notato un anomalo andirivieni. Nel corso dell’operazione il 26enne è stato trovato in possesso di 13 stecche di hashish per un totale di 28 grammi, già confezionate e pronte alla vendita, nonché di 12 dosi di cocaina, già confezionate, per un peso complessivo di 3,6 grammi, di una stecca di hashish di 20 grammi e di una dose di marijuana di 1,1 grammi.
Lo stupefacente sequestrato (nella foto in alto) è stato rinvenuto sia all’interno di un cassetto di un mobile della cucina che sopra il mobile forno. Nel corso dell’attività i militari dell’Arma hanno anche sequestrato la somma di 340 euro in denaro contante, due bilancini di precisione e materiale vario per il confezionamento. Il blitz è scattato dopo che i carabinieri hanno fermato giovane, che si era appena recato presso l’abitazione del 26enne, trovandolo in possesso di una dose di cocaina del peso di 0,3 grammi. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Per l’acquirente invece, un 27enne del posto è scattata la segnalazione alla Prefettura, come assuntore. Ferrari fu coinvolto nel maxiblitz del 19 aprile scorso nei confronti di 28 indagati (16 in carcere, 7 agli arresti domiciliari e 5 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) gravemente indiziati dei reati di associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di numerosi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, facente capo al clan denominato Belforte oltreché, solo per alcuni soggetti, dei reati di estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e induzione di falso in atto pubblico, al fine di combinare un falso matrimonio tra un cittadino italiano ed una cittadina straniera previo compenso, con lo scopo di far ottenere il permesso di soggiorno e successivamente la cittadinanza italiana.