NAPOLI – “Io mi presento come un candidato civico sostenuto da liste civiche. Se ci sono un progetto e un programma condivisi, ben venga chi si aggrega. Quello che conta per me è la sostanza, poi viene la forma”: sono passati pochi minuti dal via libera del Csm alla sua domanda di aspettativa, quando Catello Maresca affida a Cronache di Napoli le sue prime parole da candidato a sindaco della terza città d’Italia, rispondendo a una nostra domanda sulla presenza nella sua coalizione dei simboli di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. “La sensazione che provo”, aggiunge Maresca, “è di grande serenità. Potevo presentare la richiesta di aspettativa solo dopo l’8 maggio, quando è stata approvata la legge che ha stabilito la finestra elettorale per le elezioni comunali tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Prima dell’8 maggio, semplicemente, non potevo presentare la richiesta. Tengo a precisarlo a chi legittimamente ha inteso esprimere critiche in queste settimane e anche a chi quotidianamente dispensa ipocrisia”.
La delibera con la quale il Csm ha accolto la richiesta di Maresca è stata approvata all’unanimità e senza dibattito. Il giudice ha le idee chiare sulle priorità della prossima amministrazione comunale: “Restituire il mare ai napoletani”, dice Maresca, “e parlo di tutta la linea di costa, da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio; grande impegno per le periferie, i servizi, il porto, il decoro urbano partendo dal verde pubblico attrezzato. Il rapporto con la Regione? Occorre”, sottolinea Maresca, “la massima collaborazione con tutte le istituzioni, dall’Unione europea al Governo alla Regione, al di là degli schieramenti. Nessuna guerra, solo impegno nell’interesse della città”.
Maresca è in campo, dunque: la sua prima giornata da candidato la passa incollato al telefono, letteralmente incandescente per le centinaia di messaggi e telefonate di incoraggiamento e affetto. Il magistrato (sorry, il candidato) partecipa anche a un affollato incontro con i rappresentanti del Partito Liberale Europeo di Napoli. La prima “benedizione” arriva dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Se Maresca si candida a Napoli, io ne sono strafelice. E’ uno dei magistrati anti camorra piu’ in gamba che io abbia conosciuto sia da ministro che in altra veste. Sia lui che Paolo Damilano, probabile candidato del centrodestra a Torino”, aggiunge Salvini, “non sarebbero candidati di partito o di bandiera, non so cosa votino ma sono persone in gamba che hanno un’idea di Napoli e Torino assolutamente condivisa e condivisibile”.
Per Maresca inizia ora ufficialmente la lunga e difficile campagna elettorale che lo porterà a sfidare il prossimo autunno, il candidato di Pd, M5s e civiche, probabilmente Enzo Amendola, Antonio Bassolino e Alessandra Clemente. Per ora, tutti gli sforzi sono concentrati sul programma, la cui stesura è affidata a professionisti di livello internazionale. Per discutere di simboli e altre questioni di politica politicante ci sarà tempo.
IL CENTROSINSITRA PUNTA SU AMENDOLA
“Leggo dai giornali, non posso commentare cose che non so”: Enzo Amendola (nella foto) risponde così a Cronache, che gli chiede se sia pronto a scendere in campo come candidato a sindaco di Napoli per il “campo largo” Pd-M5s, civiche moderate e di ispirazione deluchiana. Eppure, il nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, ex ministro di Giuseppe Conte è ormai considerato quello giusto per guidare alle amministrative del prossimo autunno la coalizione di centrosinistra in salsa partenopea, ovvero allargata alle liste civiche che hanno sostenuto la candidatura alle scorse regionali di Vincenzo De Luca, con l’aggiunta del M5s.
“Ormai ci siamo”, dice a Cronache un big del Pd nazionale, “nelle prossime 48 ore ufficializzeremo il candidato. Al 90 per cento sarà Amendola, un 10% lo riservo ancora, ma per cautela, a Gaetano Manfredi”. Manfredi, detto manfrina, era stato indicato in un primo momento come candidato a sindaco di Napoli, ma i continui tentennamenti dell’ex ministro dell’Università e le pretese di una legge ad hoc per ripianare i debiti del Comune di Napoli hanno reso sempre più improbabile una sua corsa verso Palazzo San Giacomo. Uscito di scena definitivamente il presidente della Camera, Roberto Fico, sono spuntate ipotesi come quella di Sandro Ruotolo, senatore e giornalista, che però avrebbero significato una vera e propria guerra con De Luca.
Dunque, si va verso la candidatura di Amendola: il sottosegretario, in questi anni di permanenza al governo, prima con Giuseppe Conte e poi con Mario Draghi, ha accumulato esperienza internazionale e soprattutto una approfondita conoscenza del Recovery plan, del quale ha contribuito alla stesura.
Amendola gode della stima incondizionata di Conte e di Enrico Letta, e ha un rapporto cordiale anche con De Luca: è pronta a sostenerlo una coalizione di circa 20 liste.
Con Amendola ci saranno infatti Pd, M5s, Leu, Italia viva, Sinistra italiana, Verdi, Socialisti, Repubblicani, Repubblicani Democratici, Centro democratico, Avanti per Napoli, Liberaldemocratici, Moderati, Fare Democratico, Campania libera, due liste centriste di diretta ispirazione deluchiana, Per le persone e le comunità, Più Europa per Napoli, Animalisti e un’altra lista almeno di ispirazione cattolico progressista e liberale. Non è escluso che possa convergere su Amendola anche “Azzurri per Napoli”, lista civica dell’ex coordinatore cittadino di Forza Italia, Stanislao Lanzotti. Naturalmente, se il candidato sarà effettivamente lui, sarà presente sulla scheda anche una lista per Amendola sindaco.