CASABLANCA – Il Marocco è sotto shock per una terribile storia di stupro. Protagonista della vicenda è Khadija, una ragazza di 17 anni, che è stata rapita lo scorso giugno da un gruppo di uomini. Il branco l’ha tenuta in ostaggio per tre interminabili mesi, a pochi chilometri da Casablanca, nel corso dei quali la giovane è stata costretta a subire le più orrende torture.
Marocco, ondata di indignazione per gli aguzzini di Khadija
Il suo corpo è stato segnato a vita, ma nessuno potrà mai privarla della sua dignità di donna. Khadija è riuscita così a trovare il coraggio di raccontare la sua vicenda, per denunciare gli aggressori. Per farlo, ha mostrato in televisione i segni che gli orchi le hanno lasciato sul corpo. Non solo l’hanno violata e umiliata, non solo l’hanno sottoposta a torture fisiche e mentali. I mostri le hanno anche voluto lasciare sulla pelle i segni del loro brutale “passaggio”, disegnandole osceni tatuaggi lungo tutto il corpo. “Non riuscirò mai a perdonarli, mi hanno distrutta“, ha detto Khadija al canale marocchino Chouf TV, con il volto coperto. Braccia e gambe della povera ragazza sono completamente imbrattati dalle scritte oscene e dai disegni senza senso dei suoi dieci, forse dodici rapitori. Sulla sua pelle insulti, motivi pornografici e anche una svastica.
“Ho tentato un sacco di volte di scappare, sono sempre riusciti a prendermi. Non potevo mangiare né bere e nemmeno lavarmi“, ha raccontato la vittima. “Mio padre ha pregato uno di loro di liberarmi in cambio del silenzio. Solo così sono riuscita a tornare a casa“, ha spiegato la giovane, che precisa: “Sono stata io a denunciare tutto alla polizia. Voglio giustizia“.
Le indagini della polizia
In Marocco la polizia ha iniziato le indagini per risalire agli aggressori della ragazza. L’inchiesta va avanti nel più assoluto riserbo. Le notizie diffuse da media e giornali locali sono incerte, data la segretezza dell’inchiesta. Stando alle fonti locali, una dozzina di sospetti sarebbero già stati interrogati, e sarebbe stata fissata anche la data di una prima udienza, il 6 settembre. Sconosciuto invece il cognome della ragazza, come giusto che sia nei casi di violenza sessuale, a maggior ragione se la vittima è, come in questo caso, minorenne.
Raccolta fondi per cancellarle i tatuaggi
Sta girando in queste ore sul web l’hashtag di solidarietà #JusticePourKhadija, giustizia per Khadija. L’orrenda storia della ragazza ha già fatto il giro del mondo. Diverse sono le raccolte fondi organizzate per aiutare la giovane a rialzarsi e ad uscire dal suo incubo. Moltissimi i tatuatori che si sono offerti di cancellarle gratuitamente gli orrendi segni dal suo corpo, mentre una petizione per chiedere che giustizia sia fatta ha già raccolto 15mila adesioni.