Martina morta dopo una lunga agonia: si aggrava la posizione dell’ex fidanzato

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Martina Carbonaro ed Alessio Tucci

AFRAGOLA – Non è morta subito. Martina Carbonaro, la ragazza di soli 14 anni uccisa ad Afragola dall’ex fidanzato, ha vissuto un’agonia. E’ questa la crudele verità emersa dall’autopsia eseguita sul suo corpo presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano. L’esame, disposto dalla Procura di Napoli Nord, ha rivelato una fine segnata da sofferenze fisiche intense, un percorso doloroso prima che la vita le fosse strappata via. Il dettaglio sulla durata e l’intensità del dolore patito da Martina arriverà solo tra venti giorni, quando saranno resi noti i risultati dell’esame istologico sui polmoni, ma già le prime evidenze autoptiche parlano chiaro.

Sono tre le ferite principali rilevate sul cranio, distribuite sia nella parte frontale sia in quella posteriore. Lesioni sono state riscontrate anche sul collo. Ma il dato più inquietante è la presenza di una vasta frattura cranica accompagnata da un’emorragia. Una violenza cieca, brutale, che ha annientato una vita ancora in fiore. I riscontri medico-legali confermano quanto era stato ipotizzato dai primi accertamenti esterni eseguiti sul luogo del ritrovamento del corpo, un casolare abbandonato alla periferia di Afragola, nel Napoletano. Ad accompagnare il perito incaricato dalla Procura, la dottoressa Raffaella Salvarezza, c’erano anche i consulenti di parte, a testimonianza della delicatezza e della complessità dell’inchiesta.

A confessare l’omicidio è stato l’ex fidanzato di Martina, Alessio Tucci, un ragazzo di diciannove anni. Ha ammesso tutto, lasciando dietro di sé non solo una giovane vita spezzata, ma anche una famiglia distrutta, una comunità sotto shock, un’intera città ferita. Ora che gli esami sul corpo della ragazza sono stati completati, la salma sarà restituita ai familiari per l’ultimo saluto.

I funerali si terranno oggi alle 15, nella Basilica di Sant’Antonio ad Afragola. Sarà un momento di commiato e di dolore collettivo. A concelebrare il rito, è attesa la presenza dell’arcivescovo metropolita di Napoli, il cardinale don Mimmo Battaglia, figura spirituale molto vicina alle famiglie colpite da tragedie. La città si fermerà. Il sindaco di Afragola, Antonio Pannone, ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata, invitando i cittadini a partecipare al cordoglio nel massimo rispetto del dolore della famiglia.

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