Governo, Martina apre ai 5 Stelle con riserva: “Solo senza la Lega”

Il leader del Pd Martina
PD leader Maurizio Martina talks with journalists after a meeting with Italian President Sergio Mattarella on the first day of consultations of political parties, on April 12, 2018 at the Quirinale palace in Rome. Italian President, after two days of talks last week, failed to produce a new government, begins a new round of consultations with parties on forming a government after last month's election left a hung parliament. / AFP PHOTO / Tiziana FABI

ROMA (Francesco De Sio) – Importanti novità sul fronte politico, con il reggente del Pd Maurizio Martina che poco fa ha aperto ‘con riserva’ ad un possibile governo M5S-Pd, dopo l’incontro con il presidente della Camera: “Abbiamo detto a Roberto Fico che dopo 50 giorni di questa situazione che abbiamo tutti osservato e vissuto di impossibilità ad arrivare ad una proposta di governo, noi siamo disponibili a valutare il fatto nuovo se verrà confermato in queste ore e cioè la fine di qualsiasi tentativo di un accordo con la Lega – ha precisato –. Con spirito di leale collaborazione, non nascondendoci le diversità e punti di partenza differenti anche dal punto di vista programmatico su temi essenziali, ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comunque coinvolgendo i nostri gruppi dirigenti”.

“Siamo ad un passaggio di fase potenziale – ha detto il reggente del Pd – aspettiamo vere risposte su questi temi fondamentali Attendiamo di capire gli sviluppi e lo faremo con il massimo della disponibilità sempre tenendo fermi i nostri atteggiamenti di queste settimane chiarezza, coerenza e responsabilità nel riconoscimento della fase che il paese sta attraversano”.

Le condizioni di Martina

Il Pd è disponibile a dialogare con M5s sulla base dei 100 punti del suo programma di governo e su tre punti “già evidenziati durante le Consultazioni al Quirinale – ha detto Martina dopo le consultazioni con il presidente della Camera –: un’agenda europeista, il rinnovamento della democrazia superando il populismo, politiche del lavoro rispettando gli equilibri di finanza pubblica”.

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