BENEVENTO – Clemente Mastella, sindaco uscente di Benevento, non è in campo solo per la sua rielezione, ma anche per sostenere a Napoli il candidato giallorosso Gaetano Manfredi con la lista Azzurri per Napoli. L’ex guardasigilli ha in programma di tornare centrale nella politica nazionale partendo da quella locale puntando ad occupare l’ormai disadorna area di centro. E a credere nel suo progetto ci sono, tra gli altri, ex berlusconiani o berlusconiani in stand by come Stanislao Lanzotti, ex coordinatore cittadino di Fi. Poco importa che il Pd non ricambi la ‘cortesia’ e nella città dello Strega abbia già individuato un candidato da contrapporgli. Del resto Mastella non è solo, può contare sull’appoggio del governatore Vincenzo De Luca e probabilmente dei renziani.
Le Amministrative sono solo uno degli ‘step’ di un percorso che di certo ha una cosa: contrastare la politica giustizialista e autoreferenziale del M5S, come lo stesso Mastella ha raccontato a Cronache.
La sua ricandidatura a sindaco risulta come un elemento divisivo per il Pd: pare che De Luca la sosterrà mentre il resto del partito con l’appoggio del M5S appoggerà un altro candidato. Che ne pensa? Chi la spunterà?
Che posso dire: io mi candido e se vinco vinco. E io vinco.
Fa rumore il suo impegno nel capoluogo campano in sostegno del candidato sindaco di M5S-Pd-Leu e Iv Manfredi con la lista Azzurri per Napoli. Qual è il progetto che ha in mente?
Io e altri amici, tra cui Stanislao (Lanzotti ndr) e parte del mondo civico tentiamo di partire da un’idea locale per acquisire una posizione più politica e ad ampio respiro già il giorno dopo. La deriva del centrosinistra con Pd, Leu e M5S non mi convince, noi ci proponiamo di occupare il centro e rappresentare l’area moderata senza la quale si rischia di far sbandare l’Italia.
Come immagina la convivenza all’interno della stessa coalizione con i 5 Stelle che non le hanno mai manifestato simpatia?
La mancanza di simpatia è reciproca. Ma non parlerei di simpatia, sarebbe riduttivo, in politica conta ciò che si fa e come si fa. Per farle un esempio, c’è un dato concreto che è la mancanza di riconoscenza dei 5 Stelle anche rispetto a quanto ha fatto mia moglie. Ma al di là di questo i 5 Stelle sono indigeribili per i loro atteggiamenti arroganti e per la loro ostinata presunzione. Non hanno un problema solo con me, anche Italia Viva con Renzi e Azione con Calenda nutrono una forma di ostilità verso i grillini e viceversa.
Da ex ministro della Giustizia, cosa pensa della riforma Cartabia, anche considerato che si era espresso in maniera poco favorevole rispetto a quella del grillino Bonafede?
E’ sicuramente meglio di quella di Bonafede che era centrica, giustizialista e vanitosa.
Firmerà per i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali?
Non firmo perché credo che essendo stato io ministro della Giustizia in passato sia giusto non firmare. Devono esserci occasioni parlamentari per dare centralità alla giustizia e alla persona. Ma credo che stavolta o i referendum scardinano ogni ipocrisia dando al Parlamento la possibilità di lavorare bene, o non se ne fa niente.