NAPOLI – Accettando di abitare insieme nell’appartamento al quarto piano dello stabile al civico 14 di via Benedetto De Falco, nel rione Materdei, entrambi credevano di poter colmare i vuoti della solitudine. E invece sono andati incontro a un destino tragico, che ha tolto la vita a Mariano Pilato, 47enne colpito con un’arma da taglio, e che ha spalancato le porte del carcere con l’accusa di omicidio a Roberto Ambrosio, 59enne. La vittima e il suo presunto assassino vivevano insieme da qualche mese, perché Mariano Pilato, aveva perso la casa. Aveva precedenti penali per estorsione e truffa. Anche Roberto Ambrosio, titolare dell’abitazione, in passato aveva avuto guai con la giustizia per possesso di armi e lesioni. Nulla paragonato a quello che dovrà affrontare nei prossimi mesi, visto che nella notte tra martedì e ieri è stato arrestato dagli agenti di polizia. E’ grave l’accusa che pende su sul capo. Il 59enne è ritenuto responsabile della morte violenta del 47enne, ovvero dell’uomo che ospitava nel suo appartamento. Entrambi avevano alle spalle relazioni fallite. Tutti e due avevano avuto guai con la giustizia. Entrambi speravano che vivendo insieme, avrebbero potuto rialzare la testa. Il discorso valeva soprattutto per Mariano Pilato, visto che il 47enne aveva anche perso la casa. Quella che sembrava una bella storia di amicizia, si è trasformata in una tragedia. Le liti tra il 59enne e Mariano Pilato sono iniziate subito dopo la convivenza. La tensione è cresciuta al punto che nella notte tra martedì e ieri è successo l’irreparabile. Secondo le accuse, Roberto Ambrosio avrebbe afferrato uno dei due coltelli che erano in casa, colpendo il 47enne sino a causargli la morte. Le indagini sull’accaduto sono state affidate agli agenti di polizia, che sono risaliti al 59enne poco dopo la segnalazione dell’aggressione avvenuta all’interno dell’appartamento, dove sono stati rinvenuti e sequestrati due coltelli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA