ROMA– “Cento anni fa venne sottoscritto nel nostro Paese il primo contratto nazionale di lavoro che poneva il limite di otto ore quotidiane e quarantott’ore settimanali per le prestazioni dei lavoratori. “
A sottoscriverlo il Sindacato dei Metallurgici
Il limite fissato alla prestazione lavorativa poneva la dignità della persona a fondamento delle stesse relazioni economiche e sociali“. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del centenario della firma del contratto di lavoro di 48 ore settimanali.
“Un valore riconosciuto dalla neonata Organizzazione Internazionale del Lavoro, pochi mesi dopo, con la Convenzione di Washington, che recepirà gli stessi contenuti del contratto stipulato dai lavoratori italiani nel febbraio del 1919.
La scelta di dare una cornice internazionale alla legislazione sul lavoro appariva lungimirante, diretta come era ad evitare una competizione nella produzione di merci basata sul peggioramento delle condizioni di lavoro” aggiunge.
“È questione che, mantiene intatta la sua attualità nell’ambito delle relazioni economiche e commerciali internazionali – spiega Mattarella – Bruno Buozzi fu uno dei padri di quel primo contratto nazionale. E, prima di essere ucciso dai nazisti, fu uno degli artefici del Patto di Roma, premessa alla ricostruzione del sindacato come soggetto libero“.
“Contenuti di un percorso fecondo di impegno e di battaglie del movimento dei lavoratori li ritroviamo oggi in articoli significativi del titolo III della Costituzione italiana e nel capo IV della Carta dei diritti fondamentali della Unione Europea”, conclude il capo dello Stato.
(LaPresse)