Matteo Salvini: “Le Ong risparmino la fatica, perché in Italia non ci arrivano”

"Voglio che il Mediterraneo torni ad essere un mare di vita e non di morte e di mafia", queste le dichiarazioni del titolare del Viminale

Foto Stefano Cavicchi / LaPresse
di Luca Rossi

MILANO (LaPresse) – La questione migranti riserva un’altra telenovela. Rischia di aprirsi un nuovo caso Ong, ma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, tira dritto: “Risparmino fatica perché in Italia non ci arrivano”.

Di buon mattino ecco la notizia di due imbarcazioni della spagnola Proactiva Open Arms, la Open Arms e Astral, che tornano nella zona Sar (Search and rescue) tra il nostro Paese e Libia. “Astral, in missione di osservazione, torna nella zona di salvataggio”, annuncia l’organizzazione non governativa su Facebook, “anche se l’Italia chiude i porti, non può mettere porte al mare. Navighiamo verso quel posto dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppe morti sul fondo”. La reazione del titolare del Viminale? Un due di picche. “Le navi Ong che stanno tornando in acque libiche risparmino tempo, fatica e denaro perché in Italia non ci arrivano”, chiarisce da Mosca. “Voglio che il Mediterraneo torni ad essere un mare di vita e non di morte e di mafia. Più combatteremo gli scafisti – ribadisce – più combatteremo i mafiosi che gestiscono questo business”.

Un altro tira e molla tra l’Italia e una Ong, dopo la vicenda Lifeline di fine giugno

In quel caso, la nave con 234 migranti a bordo, ha attraccato nel porto maltese di La Valletta. E Salvini esultava: “Un altro successo del governo italiano” dopo “anni di parole, in un mese arrivano i fatti”. A due settimane di distanza, la linea non cambia e il leader leghista fa i conti sui social: “Sono ministro da un mese e mezzo e sono sbarcate 3.716 persone. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 31.421. Questi sono i fatti. Più uomini per le identificazioni e accordi con i Paesi di origine per bloccare le partenze e incrementare le espulsioni. Volere è potere!”.

E proprio sul tema caldo delle Ong, nei giorni scorsi, Salvini ha preso la parola alla riunione informale dei ministri dell’Interno dell’Ue di Innsbruck per “chiedere un intervento europeo sulle Ong”.

“Non lascio in mano a privati con dubbi finanziamenti ed equipaggi – ha detto ai giornalisti – i porti italiani, le Ong vedono i porti italiani in cartolina”. Di tutt’altro avviso il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, che twitta polemico: “Con stop soccorsi Ong raddoppiati i migranti morti in mare. Criminalizzazione dei soccorritori è violenza inaccettabile. Matteo Salvini: il ministro dell’Interno non dovrebbe seminare odio e pregiudizio”.

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