di Elisabetta Graziani
ROMA (LaPresse) – Qualcosa si muove nel Pd. Alle 16 di lunedì Maurizio Martina ha convocato al Nazareno la prima direzione in vista del congresso, che sarà preceduta da una nuova riunione della segreteria dopo quella della scorsa settimana a Tor Bella Monaca. In direzione si avvierà il discorso politico sul regolamento dei congressi territoriali che partiranno in autunno. Percorso che verrà definito in un’altra direzione prima della pausa estiva di agosto. C’è attesa per conoscere la data di inizio di quello nazionale. Nel frattempo, i Dem scaldano i motori e si preparano alla festa nazionale dell’Unità a Ravenna, dal 24 agosto al 10 settembre.
Il raduno Dem dovrebbe vedere il gran ritorno di esponenti di spicco di Liberi e Uguali
Si è fatto il nome dell’ex Pd Pier Luigi Bersani insieme a quello di Pietro Grasso, ma il programma non è ancora definito e in molti caldeggiano Laura Boldrini. E’ prevista anche la presenza dei sindacati, da Susanna Camusso (Cgil) ad Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). Oltre a quella di esponenti dell’opposizione in quota Forza Italia. Contestato infine l’invito a Luigi Di Maio, in qualità di membro del Governo. ‘Perché lui e non Salvini?’, chiedono provocatoriamente i renziani. In realtà, è probabile che tra gli ospiti in quota Carroccio ci sia il sottosegretario a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti. I malumori però agitano la pancia Dem. Il non-detto è presto spiegato: c’è il timore che una fronda interna al partito voglia fare quello che non è riuscito dopo il 4 marzo. Vale a dire un avvicinamento ai Cinquestelle che presto o tardi potrebbe tornare utile, se la maggioranza gialloverde si incrinasse definitivamente.
Qualcuno l’ha già ribattezzata, la festa dell’Unità ‘derenzizzata’
Fonti del Nazareno, però, smentiscono: Matteo Renzi non solo è stato invitato, ma ha anche fatto sapere che ci andrà. Per ora la data ipotizzata è quella dell’1 settembre. Oltre a lui ci saranno altri esponenti del mondo renziano, come Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato che dovrebbe confrontarsi con Carlo Cottarelli. Il senatore di Firenze ha già fatto sapere ai suoi di essere “indisponibile” al confronto con Di Maio, visti i ripetuti dinieghi del capo politico del M5S prima delle elezioni politiche. Se il ministro del Lavoro accettasse di andare a Ravenna, infatti, si ritroverebbe inevitabilmente a dover affrontare un faccia a faccia con un esponente Dem. Condizione che rende meno probabile il ‘sì’ di Di Maio.
Tra i ‘big’ atteso Paolo Gentiloni. L’ex premier dovrebbe partecipare a un’intervista a tu per tu nella ‘piazza’ della festa. E, altra presenza che scalderà gli animi in vista del congresso, quella del governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Al segretario Maurizio Martina è probabile siano invece affidate le conclusioni nel giorno di chiusura.