MILANO – Un fiume di droga prosciugato e una rete di spaccio colpita al cuore. Si è conclusa con un bilancio impressionante la vasta operazione nazionale “Alto Impatto” della Polizia di Stato, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, che nel capoluogo lombardo e nel suo hinterland ha inferto un colpo durissimo alla criminalità legata al narcotraffico. L’attività, condotta in sinergia dai poliziotti della Squadra Mobile, dalle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e dai Commissariati cittadini, ha portato all’arresto di 51 persone, tra cui 29 stranieri e 3 minori, e alla denuncia in stato di libertà di altre 47. Un’azione capillare che ha setacciato le zone della movida e i quartieri a più alta densità criminale, portando a un sequestro senza precedenti.
Il bottino recuperato dalle forze dell’ordine è sbalorditivo: oltre 730 kg di hashish, 745 grammi di cocaina, 220 grammi di chetamina, 20 grammi di eroina, compresse di Rivotril, 95 grammi di MDMA, 74 dosi di LSD e persino una serra per la coltivazione di marijuana. Durante le perquisizioni sono state rinvenute anche armi bianche, tra cui un machete, spray urticanti, 140 proiettili di vario calibro e refurtiva come tablet e bici elettriche.
Il sequestro più ingente, che da solo costituisce la quasi totalità dell’hashish recuperato, è stato messo a segno dagli agenti del Commissariato Quarto Oggiaro. Qui è crollato il piccolo impero di un cittadino italiano di 33 anni, già noto alle forze dell’ordine. Gli investigatori, dopo incessanti servizi di osservazione, lo avevano individuato come figura chiave nel traffico di stupefacenti nell’area nord della città. Lo scorso 13 dicembre, la pazienza degli agenti è stata premiata. L’uomo è stato bloccato mentre usciva da un box a Novate Milanese, ritenuto un “imbosco” per la droga. Dopo un vano tentativo di fuga, la perquisizione personale ha svelato 13 grammi di cocaina già suddivisi in dosi, nascosti nella felpa. All’interno del garage, altre dosi per un totale di 86 grammi.
Ma era solo la punta dell’iceberg. L’attività è stata estesa a tutti i luoghi riconducibili al pregiudicato. In un secondo box a Bollate, sono stati scoperti circa 100 kg di hashish e altri 115 grammi di cocaina. Il colpo di grazia è arrivato perquisendo un deposito auto, sempre a Bollate, di pertinenza di una società di noleggio di cui il 33enne era titolare. All’interno di alcuni borsoni, gli agenti hanno trovato il carico principale: 615 kg di hashish in panette. Per l’uomo, con numerosi precedenti per spaccio e reati contro la persona, si sono aperte le porte del carcere di San Vittore.
Contemporaneamente, il pugno duro della Polizia si è abbattuto sulle piazze dello spaccio della movida. In zona Porta Venezia, gli agenti della 6^ Sezione della Squadra Mobile hanno assistito in diretta a una cessione di cocaina. Hanno fermato il pusher, un pregiudicato italiano che usava uno scooter per le sue consegne “delivery”. Nel suo marsupio nascondeva 48 dosi di cocaina per circa 81 grammi. La successiva perquisizione nella sua abitazione in via Camerini, zona Lambrate, ha permesso di trovare un vero e proprio market della droga: altre 75 dosi (110 grammi di cocaina), 49 grammi di polvere ancora da tagliare, 26 grammi di MDMA, 95 di chetamina, 20 di mefedrone e, nascosta in una valigia, una pistola lancia razzi calibro 22.
L’operazione ha incluso anche controlli mirati ai cosiddetti “cannabis shop”, per verificare l’applicazione del nuovo quadro normativo (d.l. 48/2005, convertito in l. 80/2025). Undici titolari sono stati denunciati per violazione della legge sugli stupefacenti e sono stati sequestrati circa 7,5 kg di infiorescenze e cannabinoidi ritenuti non conformi. Un’azione a 360 gradi che ha dimostrato la ferma volontà dello Stato di bonificare il territorio, dalle grandi centrali di stoccaggio fino alla vendita al dettaglio.


















