Maxi rissa ai Decumani, fermati in 3. Hanno 19 anni ed hanno partecipato alla lite finita a coltellate

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NAPOLI – Una maxi rissa con coltelli tra adolescenti nel centro storico. I carabinieri bloccano tre 19enni: per uno l’obbligo di dimora nel comune di Napoli, due hanno avuto il divieto di dimora nel Comune partenopeo. I tre avrebbero partecipato – insieme ad altri ragazzi in corso di identificazione e ad altri minorenni per i quali si procede separatamente – ad una rissa avvenuta la notte dello scorso 26 maggio nel centro storico di Napoli, a due passi da vico San Giovanni Maggiore. Nel corso della zuffa uno degli indagati avrebbe estratto un coltello, ma era stato a sua volta colpito da diversi fendenti. Durante la rissa riportarono lesioni anche altri ragazzi tra cui un passante, estraneo ai fatti, giudicato guaribile in giorni 12.

All’alba di ieri i militari della compagnia Centro hanno eseguito l’ordinanza cautelare, emessa dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei tre 19enni. La notte del 26 maggio i carabinieri intervennero in via De Marinis per una violenta rissa. Scoppiata nei pressi di un locale notturno tra un gruppo di stranieri ed alcuni napoletani. Sul motivo del contendere sono ancora in corso accertamenti.

L’elenco dei feriti:

  • un 19enne tunisino, ferite multiple da arma da punta e taglio all’emitorace, trasportato presso ospedale dei Pellegrini, non in pericolo di vita; un 17enne napoletano, trasportato presso ospedale dei Pellegrini, con ferita da arma da taglio alla coscia destra, non in pericolo di vita; un 29enne napoletano (estraneo alla zuffa) cliente del bar ed accorso per dividere i contendenti, ferito nella calca con arma da taglio all’addome, non in pericolo di vita;
    un 19enne tunisino, trasportato presso l’ospedale Cardarelli, colpito con arma da taglio all’addome, non in pericolo di vita;
    un 18enne napoletano con ferita lacero contusa alla testa, trasportato presso l’ospedale San Paolo e dimesso con 12 giorni di prognosi.
    Il provvedimento cautelare eseguito si fonda sulle attività investigative sviluppate anche grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza della zona.
    Il provvedimento eseguito ieri dai carabinieri è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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