Maxievasione Iva all’ombra di mafia e camorra, 43 arresti

Tra i destinatari delle misure cautelari, figurano anche 7 indagati per i quali è stato emesso il Mandato di arresto europeo, con 4 di loro localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgari

LaPresse31-03-2012 Firenze, Italia cronaca Blitz della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate su Ponte Vecchio a Firenze, per controlli fiscali alle botteghe orafe. L'operazione è scattata stamani e ha riguardato la verifica di scontrini e ricevute fiscali. Nella Foto: La Guardia di Finanza su Ponte Vecchio

Su richiesta degli uffici di Milano e Palermo della Procura europea (Eppo), il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano ha emesso 47 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti indagati coinvolti in un’inchiesta su un’organizzazione dedita all’evasione dell’Iva intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici e al riciclaggio dei relativi profitti. I provvedimenti includono 34 arresti in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive.

Tra i destinatari delle misure cautelari, figurano anche 7 indagati per i quali è stato emesso il Mandato di arresto europeo, con 4 di loro localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria.

L’indagine, frutto di una sinergia investigativa tra il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Varese e Milano, la Polizia di Stato di Palermo e la Procura Europea, ha portato al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 520 milioni di euro, corrispondente all’Iva evasa.

Oltre ai reati di frode fiscale, sono emerse anche ipotesi di reati fallimentari, in relazione alla gestione di società in crisi. L’inchiesta ha messo in luce la partecipazione di esponenti della criminalità organizzata, in particolare della camorra e della mafia, che avrebbero utilizzato i profitti delle frodi per alimentare ulteriori attività illecite. Il GIP ha riconosciuto anche l’aggravante di aver agevolato il riciclaggio attraverso metodi mafiosi.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche complessi immobiliari, tra cui residenze e immobili di lusso a Cefalù (Palermo), Milano e in altre località italiane. La Procura Europea ha sottolineato l’importanza della collaborazione interforze che ha consentito il coordinamento delle azioni su scala nazionale, culminando nella richiesta unitaria di misure cautelari accolta dal Tribunale di Milano.

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