Mediaset, il Tribunale di Milano si riserva di decidere sul progetto Media for Europe

Secondo gli avvocati di entrambe le parti, però, una pronuncia potrebbe arrivare in tempi brevi, già la prossima settimana

Foto Marco Lussoso/LaPresse

MILANO – Bisognerà aspettare ancora una manciata di giorni per avere qualche certezza sul destino di Media for Europe. La holding di diritto olandese nella quale confluiranno le attività italiane e spagnole di Mediaset. A decidere sulle sorti del progetto, messo in dubbio da due ricorsi d’urgenza depositati da Vivendi e da Simon Fiduciaria, sarà il giudice del Tribunale per le imprese di Milano Elena Riva Crugnola. Che dopo aver ascoltato per oltre tre ore le posizioni delle parti si è riservata di decidere. Secondo gli avvocati di entrambe le parti, però, una pronuncia potrebbe arrivare in tempi brevi, già la prossima settimana. E non è escluso che la decisione anticipi l’assemblea di Mediaset Spagna, convocata per il prossimo 5 febbraio, e l’udienza del giorno successivo davanti al Tribunale di Madrid, sempre relativa alla nascita di MfE.

I ricorsi

Con due ricorsi d’urgenza, Vivendi e Simon Fiduciaria – a cui il gruppo del finanziere bretone Vincento Bollorè ha conferito, su disposizione dell’Agcom, il 19,9% delle quote del Biscione – hanno contestato le delibere delle assemblee di Mediaset del 4 settembre e del 10 gennaio scorsi. La prima ha dato vita alla holding destinata, nei progetti del vice presidente e a.d. Piersilvio Berlusconi, a guidare un grande gruppo televisivo europeo. La seconda assemblea, invece, ha modificato lo statuto di MfE, andando incontro ad alcuni rilievi mossi dalla stessa Vivendi, cambiamenti che sono stati impugnati da Simon Fiduciaria. Le delibere, dunque, restano sospese in attesa che il giudice si pronunci nel merito.

Si attende la decisione del Tribunale di Milano

Tre le strade che il giudice Riva Crugnola potrebbe decidere di percorrere. Potrebbe respingere i ricorsi di Vivendi e Simon Fiduciaria, consentendo in questo modo a Mediaset di applicare le delibere contestate dai transalpini. Dando il via libera a MfE. Al contrario, potrebbe accogliere le richieste dei francesi, bloccando di fatto gli esiti delle assemblee del Biscione. O, ancora, potrebbe congelare i ricorsi in attesa della decisione della Corte di giustizia europea, che dovrà pronunciarsi sul ricorso di Vivendi relativo all’illegittimità del Testo unico della radiotelevisione (Tumsar). Norma in base alla qual l’Agcom ha intimato al gruppo di Bollorè, già azionista di Tim, di non salire oltre il 9% in Mediaset e di conferire la restante quota del 19,9% a Simon Fiduciaria.

La linea Mediaset

Una posizione, quest’ultima, che è stata sottolineata anche nel corso dell’udienza dal pool di legali di Vivendi, guidati da Giuseppe Scassellati Sforzolini. Sul fronte opposto, i legali di Mediaset, capitanati da Sergio Erede, hanno sottolineato davanti al giudice come i cambiamenti apportati allo statuto di MfE con l’assemblea del 10 gennaio scorso abbiano di fatto già superato le riserve dei francesi. Adesso spetterà al giudice cercare di mettere un punto fermo nella contesa tra le due media company.

(LaPresse)

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