Mediaset presenta la holding: positiva la risposta dei mercati

La società, ha spiegato Giordani, ha fissato un tetto di 180 milioni di euro, pari al 10% del flottante in linea con quelle che sono le "best practice" in questo ambito

Foto Marco Lussoso/LaPresse

MILANO – Il progetto di holding europea annunciato venerdì scorso da Mediaset scalda i mercati. Il responso fornito da Piazza Affari alla prima sessione dopo lo svelamento del progetto della società di Cologno Monzese per creazione di MediaforEurope è decisamente positivo. Il titolo dell’azienda chiude la seduta in progresso di un netto + 4,23% a 2,81 euro euro. Spinto anche dalle prospettive indicate dal top management in conference call con gli analisti.

Il nuovo progetto targato Mediaset

In particolare per quanto riguarda l’obiettivo dichiarato di realizzare entro il 2023 risparmi ed efficienze in una forbice tra i 100 e i 110 milioni di euro. “Consideriamo quel target, onestamente, piuttosto prudente. Pensiamo di poter fare anche di più lavorando e applicando la nuova organizzazione”. Lo ha spiegato il cfo Marco Giordani, chiarendo che “i 100 milioni sono la base. La nostra ambizione è risparmiare di più e produrre più valore”. Questo, è stato chiarito, sulla base del fatto che la cifra indicata rappresenta meno del 4% della base di costi delle due aziende. Meno del 10% se si esclude la parte di contenuti, che la società ha intenzione di proteggere.

Le operazioni in Italia e Spagna

Detto che dopo la fusione di Mediaset e Mediaset España il quartier generale legale della holding sarà in Olanda. Ma che le operazioni saranno condotte in Italia e Spagna, dove continueranno a essere pagate le rispettive tasse, ulteriori precisazioni sono arrivate in merito a come verrà gestito il diritto di recesso da parte degli azionisti. La società, ha spiegato Giordani, ha fissato un tetto di 180 milioni di euro, pari al 10% del flottante in linea con quelle che sono le “best practice” in questo ambito. Trattandosi della cifra massima che potrà essere pagata: se si andasse oltre l’operazione verrebbe bloccata.

La linea del socio Vivendi

Il top management di Mediaset non pare però preoccupato, in prospettiva. Il periodo in cui gli azionisti potranno esercitare il diritto di recesso è infatti fissato dalla legge, dopo tale periodo le azioni sulle quali sarà stato esercitato il recesso saranno offerte in opzione ad azionisti esistenti, in una sorta di “prelazione”. Quindi saranno offerte a parti terze che volessero unirsi al progetto e solo in seguito verrà eventualmente impiegata la cifra stanziata.

Indicativa, in questo senso, la risposta fornita dal cfo a chi gli chiedeva qual è il comportamento atteso da parte del socio Vivendi. “Onestamente non stiamo pensando a loro”, ha premesso Giordani, osservando che comunque sarebbe “un po’ irrazionale” per i francesi esercitare il recesso, alla luce della creazione di valore che l’operazione dovrebbe portare.

Le operazioni Mediaset

“Se loro eserciteranno il diritto di recesso in modo irrazionale – ha quindi concluso il manager – significa che altri saranno razionali e in seguito gli altri azionisti o nuovi investitori prenderanno le loro azioni”. Una osservazione, infine, anche sulla tedesca Prosiebensat.1, di cui Mediaset ha recentemente acquistato il 9,6% del capitale. Ma che non sarà coinvolta nella creazione della holding. “Vediamo le stesse sfide, gli stessi problemi in Europa”, ha osservato Giordani, riconoscendo che “chiaramente ora abbiamo soluzioni diverse per queste sfide”.

(LaPresse/di Marco Valsecchi)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome