MILANO – “Nell’ottobre 2019 le autorità israeliane hanno approvato l’avanzamento di ben più di 2mila unità abitative negli insediamenti illegali in Cisgiordania. La posizione dell’Unione europea sulle politiche d’insediamento ebraiche nei territori palestinesi occupati è chiara e resta invariata. Tutta l’attività di insediamenti è illegale. Lo è secondo la legge internazionale ed erode la praticabilità di una soluzione a due stati e le prospettive di una pace duratura. Ciò come ribadito dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 2334”. Così una portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna dell’Ue. L’Unione europea chiede quindi a Israele di “mettere fine a tutta l’attività di insediamento, in linea con i suoi obblighi come potenza occupante”. Dunque sottolineando che continuerà a sostenere la ripresa di un processo di pace significativo per una soluzione negoziata a due Stati, “unica via realistica e praticabile per realizzare le legittime aspirazioni di entrambe le parti”.
La situazione
“Le autorità israeliane – prosegue la nota – hanno anche approvato un permesso di costruzione per una nuova strada sotterranea, che bypassa Betlemme verso ovest. La costruzione progressiva di una rete stradale separata, che connette insediamenti e avamposti tra loro e con la rete stradale in Israele, evitando le città e comunità palestinesi, sta aggravando la frammentazione in Cisgiordania”.
LaPresse
Medioriente, Ue: “Israele metta fine a gli insediamenti, sono illegali”
"Nell'ottobre 2019 le autorità israeliane hanno approvato l'avanzamento di ben più di 2mila unità abitative negli insediamenti illegali in Cisgiordania".