Ramallah, 25 ago. (LaPresse/AFP) – L’amministrazione del presidente Usa, Donald Trump, ricorre a “ricatti economici” contro i palestinesi. Ciò con la sua decisione di tagliare oltre 200 milioni di dollari di aiuti per la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Hanan Ashrawi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha commentato così la svolta comunicata venerdì dal Dipartimento di Stato Usa. La revisione dei programmi di aiuto nei territori palestinesi è arrivata “sotto la direzione del presidente”. Dunque ha spiegato un funzionario del governo di Washington, e i finanziamenti “saranno indirizzati verso progetti ad alta priorità altrove”.
ha aggiunto Ashrawi
“L’amministrazione americana sta usando il ricatto economico come strumento politico”, sottolinea il portavoce dell’Olp, “il popolo palestinese e la leadership non saranno intimiditi e non soccomberanno alla coercizione: i diritti del popolo palestinese non sono in vendita”. A gennaio, gli Stati Uniti avevano già operato tagli drastici al contributo all’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi Unrwa. Le relazioni tra l’amministrazione Usa e l’Autorità palestinese sono precipitate dopo che Trump lo scorso dicembre ha deciso di riconoscere la città di Gerusalemme come capitale di Israele. I palestinesi hanno sospeso le relazioni con Washington e ritengono che non possa più essere un mediatore imparziale nel processo di pace in Medio Oriente. “Perciò L’amministrazione degli Stati Uniti ha già dimostrato la meschinità dello spirito nella sua collusione con l’occupazione israeliana e il suo furto di terra e risorse, ora sta esercitando una cattiveria economica punendo le vittime palestinesi di questa occupazione”.