Melito. Spaccio di droga al Parco Bonifico, quattro in cella e quattro ai domiciliari

In tutto diciotto indagati: l’inchiesta partita dal 2018. La Dda: vendevano cocaina, hashish e marijuana

MELITO – Droga al Parco Bonifico, otto arresti. E’ quanto emerso a conclusione di un’indagine coordinata dalla Dda partenopea e portata avanti in maniera brillante dai carabinieri della compagnia di Marano, sempre particolarmente attivi sul contrasto alla criminalità melitese, che hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di altrettante persone. Custodia in carcere per Carmine Della Gaggia, 38enne di Melito detto Ciccio ritenuto capo e promotore della piazza di spaccio melitese, Giovanni Bottiglieri ‘bucatin, 34enne di Melito, considerato un addetto al confezionamento dello stupefacente, Salvatore Taglialatela ‘o colombian, 59enne di Melito che sarebbe stato l’incaricato al trasporto della ‘roba’ e Umberto Maraucci, 41enne di Giugliano. Domiciliari, invece, per Raffaele Aruta, 34enne di Melito che avrebbe avuto il ruolo di custode della droga in un garage a lui in uso, Domenico Di Marino, alias ‘o bob, 30enne di Giugliano, Antonio Esposito, 27enne di Melito detto ‘o chiatt, presunto addetto al confezionamento dello stupefacente e Giuseppe Termano ‘o sfregiat, 29enne di Mugnano.
Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. Provvedimento rigettato, invece, per Enzo Acquaviva, 22enne di Giugliano alias barbetell, Salvatore Acquaviva, 27enne di Giugliano, Albina Guarino, 40enne di Melito, Carmine Irco, 29enne di Ercolano, Grazia Mugnano, 51enne di Melito, Antonio Parolisi, 31enne di Melito alias tic-tac, Giovanni Salvati, alias ‘o nan, 35enne di Melito, Antonio Simeone, 23enne di Melito, Sebastiano Aruta, 37enne di Melito meglio conosciuto come sebbiolone e Giuseppina Alfuso, 49enne di Melito: questi ultimi due accusati di spaccio e non del reato associativo con il tribunale di Napoli che si è dichiarato territorialmente incompetente. Restano indagati a piede libero. Dalle risultanze investigative, sarebbe emerso che il gruppo, a partire dalla fine del 2018, avrebbe condotto una persistente e strutturata attività di smercio al dettaglio di sostanze stupefacenti, di tipo cocaina, hashish e marijuana.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione. I destinatari della stessa, sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva di condanna.

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