Mes: Lagarde chiama Italia, lo approvi presto. Giorgetti, non vado contro il Parlamento

Foto DDP/LaPresse in foto Christine Lagarde

La Bce ‘chiama’ Roma sul . “Speriamo che la ratifica da parte dell’Italia arrivi in tempi brevi”, dice Christine Lagarde ricordando come “l’Italia non ha ancora approvato il programma”. “Dal punto di vista della Bce che è stata a lungo a sostegno dell’Unione bancaria  – insiste la numero uno dell’Eurotower –  ci auguriamo lo faccia a breve”. Dopo il via libera da parte della Corte costituzionale tedesca, infatti, solo Roma non ha dato l’ok al trattato.

Giancarlo Giorgetti, che ieri nel corso del question time, aveva rimesso il gioco nelle mani del Parlamento, però, ribadisce la linea. “C’è anche il Parlamento. Il Parlamento ha dato un indirizzo, non è che io posso andare contro il Parlamento. Il Parlamento si esprimerà ancora e faremo quello che dobbiamo fare”, assicura il ministro dell’Economia che insiste sulla necessità da parte dell’Aula di “valutare il contesto e ripronunciarsi”.

Dal Governo italiano, poi, arriva una secca replica alla decisione della Bce di alzare i tassi: “Non ho capito il regalo di Natale che la Presidente Lagarde ha voluto fare all’Italia”, scrive su Twitter Guido Crosetto. Il titolare della Difesa pubblica poi un grafico che fotografa la caduta del prezzo dei Btp e aggiunge: “Per chi non avesse capito l’effetto di decisioni prese e comunicate con leggerezza e distacco”.

Le opposizioni, intanto, restano all’attacco. “Dire NO al Mes significa andare contro l’interesse degli italiani. E chiunque abbia a che vedere con la sanità sa che i soldi del Mes sanitario servono come il pane. Sì al Mes, subito”, insiste il leader di Iv Matteo Renzi, favorevole alla ratifica del Trattato già dai tempi del Governo Conte 2. “Sul Mes l’Italia rischia una inutile figuraccia internazionale. È duro a morire il virus del populismo”, gli fa eco Luigi Marattin, responsabile Economia dei centristi. Mara Carfagna, presidente di Azione, pungola Giorgia Meloni: “È da patrioti dire no al Mes? E isolare l’Italia dall’Europa? Anche la Bce invita il governo a darsi una mossa, perché siamo ormai rimasti soli in questa assurda battaglia, in cui il sovranismo lede l’interesse degli italiani. Non ci sono più scuse”, scrive su Twitter.

Anche il Pd spinge per la ratifica e si muove in Parlamento. “Abbiamo depositato una apposita proposta di legge di autorizzazione alla ratifica dell’Accordo di modifica del Trattato che istituisce il Mes. Questo consentirebbe l’avvio delle sue nuove funzioni e contribuirebbe al rafforzamento del sistema finanziario dell’eurozona. Il dibattito parlamentare ‘ampio’, dietro il quale oggi si nasconde Giorgetti, dopo aver prima voluto attendere strumentalmente il giudizio positivo della Corte Costituzionale tedesca, vi sarà ovviamente in sede di esame e dibattito sulla legge di Ratifica”, annuncia il dem Piero De Luca.

Plaude l’ex collega e costituzionalista Stefano Ceccanti: “Dal 1994 è consentito ai singoli parlamentari di presentare progetti di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati che in precedenza era riservata solo al Governo. Questa innovazione fu particolarmente opportuna, anche se a prima vista potrebbe apparire anomala perché i tratti sono sottoscritti dai Governi, perché essa consente al Parlamento di superare un eventuale ostruzionismo di maggioranze divise al proprio interno. Esattamente come nel caso odierno – spiega – Non si tratta di decidere ora sulla sua utilizzazione da parte dell’Italia, ma attraverso la ratifica di renderla possibile a chi deciderà poi nel merito di ritenerla utile per il proprio Paese”.

Sulle barricate il M5S, da sempre contrario all’utilizzo del Mes e alla sua ratifica. I pentastellati provano a smascherare Meloni: “Con il via libera della Corte costituzionale tedesca alla ratifica della riforma del Mes è venuta meno l’ultima foglia di fico dietro la quale il governo Meloni nascondeva la sua imbarazzante indecisione su questo dossier – attaccano – torniamo a chiedere quale sia la posizione di questo governo guidato da chi, quando era all’opposizione, prometteva barricate contro questa ratifica. Il governo non ha più alibi: la smetta di nascondersi e abbia il coraggio di dire qual è il suo orientamento, se ne ha uno”.(LaPresse)

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