MILANO – Un deposito di fuochi d’artificio è esploso mercoledì pomeriggio a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, causando la morte di cinque persone e il ferimento di altre due. Tra le vittime anche la moglie del titolare della ditta, di 71 anni, e un figlio, di 37, mentre sembra che il proprietario in quel momento non fosse sul posto. Due feriti, ricoverati in ospedale con gravi ustioni, sono stati recuperati subito, mentre un terzo è stato trovato vivo dopo circa due ore dall’esplosione, sotto le macerie.
Lo scoppio, fortissimo, sentito a diversi chilometri di distanza, ha coinvolto l’azienda ‘Vito Costa e figli’, molto nota nella zona. L’esplosione è avvenuta alle 16.45, intorno alle 19 le fiamme erano spente mentre i vigili del fuoco, come ha spiegato il portavoce Luca Cari, si muovevano con cautela in una situazione di grande rischio.
Sulla vicenda è intervenuto il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo: “Seguo con dolore e apprensione le notizie che arrivano da Barcellona Pozzo di Gotto. Esprimo vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime. Potenziare la sicurezza sul lavoro è un mio obiettivo primario: presto sarà operativa la patente a punti che premia le aziende virtuose”.
Il Codacons segnala invece che l’incidente di Barcellona Pozzo di Gotto porta “a 68 il numero totale di vittime registrate in Italia dal 2000 a oggi a causa di esplosioni nelle fabbriche di fuochi d’artificio. Una vera e propria strage che riporta la questione della sicurezza in primo piano”.
(LaPresse)