VENEZIA (Tommaso Barra) – Si era giocato quasi mezzo milione di euro al casinò. Per questo motivo don Flavio Gobbio, parroco di San Vito e Modesto Spinea, a Venezia, era andato via frettolosamente dal paese. La verità sull’ammanco nel bilancio della parrocchia è venuta fuori lentamente, tra ipotesi avventate e chiacchiere di paese. La Diocesi di Treviso, in una nota, ha spiegato che il prete sia rimasto in contatto con la Chiesa nel periodo di sospensione che era stato concordato col vescovo.
“Ha accettato sin da subito di sottoporsi a un impegnativo programma terapeutico riabilitativo in un centro specializzato per curare una forma patologica di disturbo da gioco d’azzardo – si legge nella nota – Questa patologia è molto più diffusa di quanto si possa pensare o si voglia riconoscere. In questo lungo e faticoso percorso don Flavio è stato sostenuto principalmente dalla preghiera ma anche dalla volontà di tornare presto a svolgere il suo ministero nel quale non ha mai smesso di riconoscere”. Il prete ha patteggiato una pena di due anni, sospesa, per appropriazione indebita.