ROMA – “I primi di novembre 2021 la stima (minima) dei migranti morti e dispersi nel Mediterraneo ha già superato il totale del 2020, 1.559 contro 1.448” – “I primi di novembre 2021 la stima (minima) dei migranti morti e dispersi nel Mediterraneo ha già superato il totale del 2020, 1.559 contro 1.448”. E’ quanto si legge nella quinta edizione del rapporto che la Fondazione Migrantes dedica al mondo dei richiedenti asilo, dei rifugiati e delle migrazioni forzate con il titolo ‘Gli ostacoli verso un noi sempre più grande’.
Lo scenario di questo “nuovo” disastro umanitario, circondato dalla sostanziale indifferenza degli Stati europei e dell’Ue, è soprattutto il settore del Mediterraneo centrale, sulla rotta che conduce verso l’Italia e Malta, dove sempre ai primi di novembre 2021 si contano già più di 1.200 morti e dispersi, contro i 999 di tutto il ’20.
In poco più di tre anni, fra la metà del 2018 e il 22 ottobre 2021 l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) ha monitorato l’inizio e la fine di 67 episodi di “stallo” subiti da navi (governative, di ong e mercantili) con migranti a bordo soccorsi nel Mediterraneo. Dopo sofferenze, sprechi di tempo e risorse, tensioni e anche esibizioni di propaganda politica, 49 su 67 si sono conclusi in Italia.
Fra l’agosto 2020 e il luglio 2021, su 49.280 rifugiati e migranti sbarcati in Italia, quelli soccorsi da navi di ONG sono stati solo 4.239, il 9% scarso, meno di uno su 10.
Fra il 2016 e la metà di giugno 2021 sono state coinvolte in azioni SAR (search and rescue, ricerca e soccorso) nell’intero Mediterraneo 30 navi e tre aerei da ricognizione di ONG di 11 Paesi. Di questi 33 mezzi, 22 sono incappati in procedimenti giudiziari. Dal 2016 al 15 giugno ’21, infatti, Germania, Grecia, Italia, Malta, Paesi Bassi e Spagna hanno avviato 58 procedimenti a carico di vascelli e/o di membri dei loro equipaggi. Di questi, otto sono stati aperti nel solo primo semestre ’21 dall’Italia.
(LaPresse)