ROMA (Gianluca Rocca) – Il ministro dell’Interno Matteo Salvini querela lo scrittore Roberto Saviano. Lo ha annunciato questo pomeriggio dopo che Saviano lo ha accusato di “voler far annegare le persone”. “Querelo raramente – ha detto il leader della Lega – ma oggi lo faccio volentieri nei confronti del signor Saviano che non può permettersi di dire di me che ‘qui si tratta di un uomo che vuole far annegare le persone'”. Inutili sono state le parole del ministro dell’Interno con cui provava a spiegare la linea che vorrà tenere sul problema immigrazione: ormai Saviano e la sinistra italiana giocano, pericolosamente, con i pregiudizi politici nei confronti di un’area che le Paese si è dimostrata largamente maggioritaria. Se continuano così, alle prossime Politiche si attesteranno definitivamente sulle percentuali di Liberi e Uguali.
La linea politica di Salvini
“Sui migranti – ha spiegato per l’ennesima volta Salvini – non terremo una linea dura, ma di buon senso”. E ancora: “Limitare sbarchi e aumentare le espulsioni significa salvare vite. Voglio chiudere il business della malavita sula gestione migranti. Lavorerò perché meno gente parta e meno gente debba essere salvata”.
I barconi della morte: pregare e commuoversi non basta
“L’obiettivo – ha ribadito Salvini – è salvare le vite. E questo lo si fa impedendo le partenze dei barconi della morte che sono un affare per qualcuno e una disgrazia per il resto del mondo. Stiamo lavorando senza bacchette magiche per ottenere meno sbarchi, più espulsioni, più sicurezza e per bloccare e tagliare un enorme giro d’affari. Pregare e commuoversi non basta, lavoro perché tutti gli organismi internazionali si impegnino per fermare partenze, sbarchi e morti”.