Parigi e Berlino fanno asse sui migranti, non rinunciando al braccio di ferro in atto da giorni con Roma. “Nel 2022 sono già oltre 1.300 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle Ong. Loro salvano vite laddove l’aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio”, scrive su Twitter l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling.
A stretto giro di posta arriva a rincarare la dose il portavoce del governo francese Olivier Véran. Non avendo accolto i migranti a bordo della Ocean Viking nei suoi porti l’Italia “esce perdente” da questa vicenda, dice chiaro. “C’è un meccanismo di solidarietà europeo – ricorda – il che significa che un gran numero di Paesi, in particolare Francia e Germania, si impegnano in cambio del fatto che l’Italia accolga le navi per recuperare stranieri nel suo territorio”.
Ecco perché, è lo strappo, la Francia “non terrà in considerazione” la presa in carico di poco più di 3mila migranti presenti in Italia, di cui 500 entro l’anno, stabilita nell’ambito ambito del meccanismo europeo di solidarietà. Quello di Roma “è un rifiuto” degli accordi europei sull’accoglienza e le conseguenze saranno nette”. Se Parigi e Berlino non indietreggiano, tuttavia, non intende farlo nemmeno l’Italia. Anzi. Matteo Salvini prova ad accelerare: “Stretta in vista: multe, sequestri e più controlli. Il governo pronto al pugno duro sugli sbarchi”, scrive sui profili social il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, aggiungendo “Chi sbaglia, paga. Bene così”.
Prova a lavorare di diplomazia Antonio Tajani: I rapporti con la Francia? “Noi abbiamo posto una questione politica, nessuno vuole gettare benzina sul fuoco. Per noi non c’è nulla da riagganciare. Siamo pronti a parlare con i francesi, non abbiamo nessun problema. Mi sembra più una questione di politica interna francese”, assicura il ministro degli Esteri che ribadisce come Parigi abbia usato “toni esagerati” per affrontare la cosa. Domani il vicepremier azzurro sarà a Bruxelles per partecipare al Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione europea.
Sul tavolo, assicurano dalla Farnesina, “alla luce dei recenti eventi e su richiesta esplicita dell’Italia”, ci sarà anche “un punto relativo alla cooperazione in materia di flussi migratori, con particolare riferimento alla gestione dei soccorsi operati da navi private e all’attuazione di meccanismi effettivi di solidarietà europei”. In ogni caso, ad ora, palazzo Chigi non è al lavoro per organizzare un bilaterale tra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron al G20 di Bali che si aprirà martedì. I due si incontreranno al summit dopo lo strappo avvenuto sui migranti, ma – almeno per ora – dal Governo italiano escludono un faccia a faccia.
La premier incontrerà invece il presidente Usa Joe Biden, dopo averlo sentito nell’immediatezza della vittoria elettorale, il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping e il Primo ministro dell’India Narendra Modi. Ai Grandi Meloni confermerà la linea atlantista assunta sin dal suo insediamento e si farà portavoce di un’Italia “paese serio e tutt’altro che isolato”, che ha le carte in regola per avere “un ruolo centrale nello scacchiere internazionale”.(LaPresse)