ROMA – “Ve lo ricordate il caso Diciotti? Ora il Senato dovrà giudicare su un caso simile, quello della nave Gregoretti. Ho iniziato a leggere le carte, è presto per dare una valutazione accurata, ma il quadro che emerge è addirittura peggiore di allora. Il comandante della Gregoretti dichiarò che a bordo c’erano malati di scabbia e tubercolosi e che in alcun modo lui e il suo equipaggio avrebbero potuto garantire l’incolumità dei naufraghi su una imbarcazione destinata a tutt’altro. Era insomma in pericolo la vita di quelle persone e, sulla loro pelle, il Ministro faceva le prove generali dei pieni poteri a cui ambiva”. Così il senatore componente della Giunta del Senato Pietro Grasso (Leu), che fu relatore di minoranza sul Caso Diciotti.
La linea di Grasso sul caso migranti
“Ve lo ricordate il Decreto Sicurezza? Quello che Salvini, proprio per non incappare in un altro caso Diciotti, fece approvare per garantirsi l’impunità? Ecco: nel gestire il caso Gregoretti, l’allora Ministro è andato oltre quanto previsto espressamente dal Decreto – si aggiunge – Un record forse frutto dell’ebbrezza dell’estate al Papeete: mentre lui si godeva la spiaggia nello stesso mare e negli stessi giorni della sua vacanza c’erano decine di persone in pericolo. Oggi come allora, per me vale lo stesso principio: nessuno, neanche un Ministro, è sopra la legge”.
(LaPresse)