BRUXELLES – La risoluzione sui salvataggi in mare presentata a Strasburgo è stata respinta dal Parlamento europeo. Una mozione in cui si chiedeva tra le varie cose l’apertura dei porti alle Ong e il divieto di criminalizzare le attività di assistenza in mare ai migranti. La votazione si è conclusa sul filo del rasoio, con 290 voti contrari e 288 favorevoli con 36 astenuti. Tra gli astenuti c’è il Movimento 5 Stelle che, a differenza dei partner di governo del Pd e Leu, non ha dato parere positivo alla risoluzione.
Il Movimento si astiene, insorge il Pd
L’astensione del M5S è stata decisiva: bastava il sì di solo 3 pentastellati per ribaltare l’esito. Il gruppo grillino ha motivato la scelta a seguito di un emendamento presentato insieme a Socialisti e Verdi per introdurre un sistema obbligatorio di ricollocamento dei migranti, bocciato al Parlamento europeo. Ma la scelta del partito di Luigi Di Maio ha provocato una valanga di polemiche tra i partiti che reggono il governo del premier Conte.
Marcucci (Pd): “Niente alleanze con chi ha posizioni simili a Salvini”
La scelta di non votare non è piaciuta a Pd e Leu. Il primo dei dem a reagire è Andrea Marcucci, tra i parlamentari più vicini a Matteo Renzi prima della nascita di Italia Viva. Per il Senatore toscano è “un problema rilevantissimo. Non credo – spiega – che sia possibile costruire un’alleanza con chi ha una posizione sostanzialmente molto simile a Salvini su una questione determinante come quella dei salvataggi e dei soccorsi nel Mediterraneo“. Insomma, il voto europeo ha diviso di nuovo la maggioranza di governo.
Prova di unità nel centrodestra
Hanno votato contro il provvedimento Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia: “La risoluzione Ricerca e Soccorso voleva equiparare le Ong alle Forze dell’ordine”, ha affermato soddisfatto Antonio Tajani di Fi. Una prova di compattezza quella de centrodestra nonostante a Bruxelles i tre partiti siedano ai lati opposti delle alleanze continentali.
che avevano presentato insieme a Socialisti e Verdi un emendamento per introdurre a livello Ue un sistema obbligatorio di ricollocamento dei migranti.
Inoltre, come detto, al testo si era aggiunto un emendamento proposto in modo congiunto da Socialisti&Democratici, Verdi e 5 Stelle per la creazione di un “un meccanismo permanente e obbligatorio di ricollocamento per gli arrivi via mare”, oltre a “potenziare le operazioni proattive di ricerca e soccorso fornendo una quantità sufficiente di navi e attrezzature specificamente dedicate alle operazioni (…) lungo le rotte sulle quali possono contribuire efficacemente al salvataggio di vite umane”. A cui aggiungere poi una possibile missione di salvataggio Ue “coordinata da Frontex” o una serie di “operazioni internazionali, nazionali o regionali distinte, preferibilmente civili”. Un frullato di proposte bocciato, anche se con scarto minimo, dall’Europarlamento.
I gruppi che hanno votato a favore sono stati S&D, Renew Europe (liberali), Verdi e Gue (sinistra radicale). Contrari, invece, Partito Popolare Europeo (Forza Italia), Conservatori e Riformatori Europei (Fratelli d’Italia) e Identità e democrazia (Lega). Soddisfatto Antonio Tajani (Fi): “La risoluzione Ricerca e Soccorso votata oggi equiparava le ONG alle Forze dell’ordine,chiedeva agli Stati membri di condividere informazioni sensibili con le ONG e garantire porti sempre aperti per le loro imbarcazioni. Noi abbiamo evitato tutto questo”.