ROMA – Ha vinto il pugno duro del governo italiano contro le Ong: la Francia ha deciso di riaprire i porti. Dopo il braccio di ferro dell’esecutivo, la Ocean Viking della Ong Sos Mediteranee con a bordo 234 migranti ormeggiata a largo delle acque siciliane, approderà a Marsiglia dove, secondo le fonti francesi “lo sbarco si svolgerà sotto la supervisione della Prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave – hanno aggiunto dall’Eliseo – e poi registrati come richiedenti asilo. Ci stiamo preparando come se la nave dovesse arrivare nelle prossime ore. Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo”.
Piena soddisfazione
E il commento levatosi dall’esecutivo italiano alla decisione francese di aprire il porto marsigliese è di “sentito apprezzamento”. Un atteggiamento che ha sottolineato “la necessità – ha detto la premier – di una soluzione condivisa e comune in Ue, perché l’emergenza è europea ma finora è rimasta sulle spalle dell’Italia e pochi altri. I cittadini ci hanno chiesto di difendere i confini italiani e questo governo non tradirà la parola data. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una gestione inadeguata, con grandi disagi: hotspot al collasso, sbarchi aumentati, forze dell’ordine allo stremo, un crescente clima di insicurezza”.
L’Italia non è il porto del mondo
Incassata la sua prima vittoria contro la tratta degli esseri umani gestita dalle Ong, la premier ha aggiunto che “Roma non permetterà a nuovi navi Ong di attraccare le Paese”. Secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantadosi l’apertura del porto di Marsiglia ha rappresentato “un passo significativo verso il nostro obiettivo di un sistema europeo strutturato: adesso dovremo verificare che si prosegua su questa strada. Ci sono ricorsi in atto – ha aggiunto – si deciderà nelle sedi competenti. L’Italia rispetta le regole”. E ha anche sottolineato a chi ha mosso delle critiche sull’atteggiamento italiano: “Se vi volete fermare all’esegesi di espressioni burocratiche – ha detto – fate pure ma non accettiamo lezioni sul rispetto dei diritti”.
Lo sbarco
Intanto i migranti delle navi Ong, Geo Barents di Medici Senza Frontiere e Humanity 1 della Sos Humanity ormeggiate nel porto di Catania sono stati fatti scendere tutti a terra, dopo una prima selezione dei giorni scorsi che aveva dato la precedenza a donne, bambini e più fragili.
Alfredo Stella