Migranti, LeU Milano domani in piazza con Boldrini, Fornaro e Scotto

Il Comitato Promotore milanese di Liberi e Uguali invita tutte le cittadine e i cittadini a partecipare al presidio che si terrà martedì 28 agosto, dalle ore 17, in Piazza San Babila, a pochi passi dalla Prefettura di Milano.

Roma, 27 ago. (LaPresse) – Il Comitato Promotore milanese di Liberi e Uguali invita tutte le cittadine e i cittadini a partecipare al presidio che si terrà martedì 28 agosto, dalle ore 17, in Piazza San Babila, a pochi passi dalla Prefettura di Milano. Saranno presenti, tra gli altri esponenti di Liberi e Uguali, Laura Boldrini, Federico Fornaro, Arturo Scotto. “Il presidio è stato organizzato in occasione dell’incontro tra il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán. Lì intendiamo rinnovare la richiesta di politiche delle migrazioni che si attengano a principi di responsabilità e solidarietà . Al contempo, manifestare contrarietà a misure quali l’esternalizzazione dei confini e i respingimenti come soluzioni per il governo di un fenomeno complesso e globale, che necessiterebbe un approccio integrato e scelte condivise, non solo a livello europeo”.

continua la nota di LeU

“Il ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo in tutti gli stati dell’Unione. Questo è quindi il primo passo indispensabile per una nuova politica sulle migrazioni. Scelta che invece è da sempre osteggiata dall’Ungheria e da tutto il Gruppo di Visegrád. Liberi e Uguali crede pertanto che Viktor Orbán non sia un partner strategico per l’Italia in Europa e che l’onorevole Salvini in qualità di Ministro dell’Interno stia commettendo un grave errore. Ciò sacrificando gli interessi e la credibilità del nostro Paese, nonché la dignità delle persone migranti che approdano sulle nostre coste. Chiediamo inoltre che si smetta di inquinare il dibattito politico e pubblico di questo Paese con argomenti che istigano all’odio razziale. Inoltre distolgono l’attenzione delle cittadine e dei cittadini dai veri problemi che minacciano la stabilità delle loro vite, il lavoro precario, lo sviluppo economico orientato agli interessi di pochi, la sicurezza sociale che manca. Dunque l’accesso ai diritti fondamentali, quali l’istruzione, la casa, la salute, troppo spesso negati”.

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